Blazquez: «Ridicolo non cancellare il gol di Pulisic»

Il ceo: «Gilardino è un campione. Mi sono complimentato con il nostro Sabellão»

Blazquez Genoa
Il ceo Andres Blazquez (Foto Genoa cfc Tanopress)

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A campionato fermo, con otto punti in classifica dopo altrettante giornate, il Genoa guarda al futuro con rinnovato ottimismo. «Mister Gilardino è un vincente, un campione che sa sempre trovare le soluzioni di partita in partita. Parla con tutti, calciatori, dirigenza e staff: c’è unità con il corpo tecnico, tifoseria e società. Il lavoro è collettivo, anche nella nostra Primavera ci sono dei calciatori forti» spiega Andres Blazquez, ceo del club di Villa Rostan, intervenuto durante la trasmissione “We are Genoa”, in onda su Telenord.

Così Blazquez sul clamoroso errore arbitrale di Genoa-Milan: «Il gol di Pulisic era fallo di mano, era così ovvio, ed è stato ridicolo non cancellarlo. Il sistema calcio deva cambiare e può farlo da Genova, di recente elogiata da un bellissimo articolo del Financial Times. Questo Genoa ha una mentalità fortissima, inamovibile, da vincitori. Dobbiamo andare avanti così per fare il massimo. A fine partita ho chiamato Sabelli – che per me è “Sabellão” – e mi sono complimentato con lui per come si butta su ogni palla. C’è un gruppo che prima non c’era, trovo poche cose negative a questi ragazzi che voglio crescano con noi per tanto tempo. Vogliamo creare nuovi ricordi».

«Vice Retegui? Sono tutti, da Sabellão a Vasquez (ride, ndr). I nostri calciatori, anche quelli che giocano meno come Jagiello, hanno voglia calcistica di “distruggere”. Per Gudmundsson abbiamo ricevuto tre offerte da Italia, Liga e Premier League: Wander ci ha detto di tenerlo. Se un calciatore va via, l’importante è sostituirlo con uno migliore. A fine gennaio vogliamo avere un Genoa più forte. Frendrup? É un ragazzo umile: sono rimasto sorpreso dall’utilitaria che guida. Vasquez ha giocato nella Cremonese perché non voleva saltare il mondiale, ce l’ha chiesto come favore: dopo l’ultima partita può giocare persino come ala o come attaccante (sorride, ndr). Appena arrivato, Johan si è ritrovato in una situazione stressante, dove tutti litigavano e nessuno si parlava. Abbiamo liberto l’impeto creativo a Villa Rostan, al nostro arrivo c’era chi stava in un angolo per paura di sbagliare» aggiunge il ceo rossoblù.

Su Genova: «A differenza di quanto si dice comunemente, i genovesi sono accoglienti. La città sta vivendo un grande cambiamento, agli inizi non riuscivo a trovare un luogo dove bere un gin tonic. Centro sportivo? Quindici campi riusciamo a farli, ma in Piemonte… la struttura deve essere adatta alla città, la quale ci ha permesso di avere più di un campo per accogliere i ragazzi, uno di questi me l’ha segnalato Cristiano Francomacaro che fa parte del settore giovanile; alla badia degli Erzelli, acquistata cash senza mutuo, inizieremo a lavorare tra pochi giorni, purtroppo la burocrazia italiana è lenta e forse avremo le chiavi in mano prossima settimana. Se il sindaco Bucci ci aiuterà, costruiremo una cittadella distribuita in modo intelligente: solo così riusciremo a evitare di pagare gli affitti che sono estorsioni. Siamo felici che al bond abbiano partecipato più di mille persone, una delle prime è stata il nostro team manager Vecchia. Ferraris? Vogliamo essere pronti per Euro ’26, presenteremo una proposta per uno stadio della città, sia di Genoa che di Sampdoria, dove entrambi possano giocare, ospitare concerti o una finale di coppa europea».

Blazquez spiega l’affare Retegui: «Parlammo di lui un anno fa ma il prezzo si alzò quando  segnò due gol al River Plate. La scorsa estate, il direttore Ricciardella ci ripropose l’idea di Mateo e così riprendemmo a dialogare con il suo procuratore. Abbiamo grandi dirigenti, al Genoa non deve mancare nessuno: l’obiettivo è lasciare a gente più brava di te. Blessin? Il suo problema non è stata la mancata comununicazione in italiano, era molto dogmatico e non è riuscito a integrare il suo pensiero ed evolvere».

«Gli errori nei nostri finali di partita non sono individuali, ma colpi di sfortuna. Abbiamo fatto bene contro squadre più forti, dopo la trasferta di Bergamo incontreremo delle avversarie che sono ugualmente difficili: ad esempio, il Cagliari ha degli ottimi giocatori» chiosa Blazquez.

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