Bani: «Gudmundsson ha il guizzo dei grandi campioni»

Il difensore del Genoa: «Vado orgoglioso del mio percorso iniziato dalla D»

Bani Gudmundsson Genoa
Bani e Gudmundsson (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Ci sono stati degli episodi anche nel corso delle partite precedenti al Milan, dove avremmo potuto raccogliere qualche punto in più. Non ci fa piacere subire gol nei finali, a volte sono arrivati per casualità, per bravura degli avversari o per mancanze nostre. Siamo contenti di ciò che abbiamo fatto, ricordo che siamo una neopromossa, quindi l’impegno è doppio». Sono le dichiarazioni di Mattia Bani rilasciate oggi pomeriggio a Radio Sportiva. Il difensore torna su Genoa-Milan: «Abbiamo fatto una grandissima prestazione, considerando l’avversario. Eravamo anche decimati da infortuni importanti, ci sono mancati 4-5 giocatori che per noi sono fondamentali. Siamo contenti della prestazione ma non del risultato. Ora pensiamo all’Atalanta».

Difesa a tre o a quattro? «Il mister cerca sempre le soluzioni migliori e di mettere la formazione in base all’avversario. Abbiamo la capacità come l’anno scorso di variare a tre o quattro. Nello staff c’è Dario Dainelli che cura di più la fase difensiva – spiega Bani – il mister ha più consigli per gli attaccanti. Siamo un gruppo affiatato, uno staff che lavora molto bene. Credo che i risultati per ora si stiano vedendo. Gudmundsson ha quel guizzo che hanno solo i grandi campioni: per fortuna siamo messi bene nel reparto offensivo. Aspettiamo il rientro di Messias che sarà un innesto importante per noi».

«Tra gli attaccanti mi ha sorpreso molto Krstovic del Lecce: non lo conoscevo, è un ottimo giocatore. Se affrontiamo avversari come Osimhen e Lukaku significa che abbiamo riportato il Genoa dove merita» spiega Bani. Poi la chiosa sulla sua carriera: «Ne vado molto orgoglioso. Credo che scalare ogni categoria sia difficile, da difensore ancora di più: magari un attaccante coi gol di una sola stagione riesce a scalarne anche due o tre. Cerco di trasferire il mio percorso d’esperienza ai ragazzi più giovani, come può essere Dragusin che ha avuto la fortuna e allo stesso tempo la bravura di partire subito a livelli importanti».

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