Ballardini ha trovato il Genoa di riferimento, in campo per la quarta volta

Stessi uomini che hanno vinto a Crotone e pareggiato con la Roma. Il tecnico ha conferito una precisa identità al Grifone dopo troppi cambiamenti

Mister Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Mentre molti genoani fanno gli scongiuri affinché Genoa-Atalanta finisca come nel gennaio ’91 (2-0, gara posticipata al giorno dopo per pioggia), Ballardini ha trovato l’undici di riferimento. Da Perin a Pandev, da Spolli a Taarabt. Nonostante i tempi dei numeri di maglia dall’uno all’undici siano passati, il tecnico rossoblù manderà in campo la stessa formazione per la quarta volta consecutiva in campionato. Stabilità, dunque, una parola che Juric non conosceva. Ballardini ha scelto gli undici giocatori che caratterizzeranno il Genoa fino a gennaio: poi il calciomercato sarà una scheggia impazzita che potrà migliorare o peggiorare la rosa rossoblù.

Perin, i soliti tre difensori con i soliti tre centrocampisti, con i soliti laterali di centrocampo, con le solite due false punte. Un ritornello che sta abiutando tutti e, salvo clamorosi ribaltoni, sarà recitato da Andrea Carretti, lo speaker del Ferraris, anche stasera. Laxalt ha superato il trauma contusivo al ginocchio (non è il primo da quando è al Genoa…), Francesco Migliore è comunque pronto in caso di ricadute; Lapadula inizierà ancora dalla panchina ma la sensazione è che il suo eventuale impiego a gara in corso sarà più importante del solito. Lo spirito barbaro dell’attaccante torinese aiuterà a scompaginare la fase difensiva costruita da Gasperini.

L’importante sarà indovinare l’avvio di gara. Il Genoa ha interpretato male i primi dieci minuti di Verona, concedendo tanto spazio all’Hellas a causa di un baricentro basso e scarsa cattiveria: un errore da non ripetere stasera perché l’Atalanta, nello stesso tempo, può banchettare. Sarà interessante vedere il Grifone durante la costruzione dell’azione: se avrà il coraggio di palleggiare con i centrali allargando Izzo e Zukanovic permetterà a Rosi e Laxalt si alzarsi andando a giocare alle spalle di Hateboer e Spinazzola, formando (con Pandev e Taarabt) una superiorità numerica che l’Atalanta potrà contrastare solo abbassando alternativamente De Roon o Freuler.

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