Aramu può caricare i proiettili per il “cannone” Retegui?

Attenzione a non cadere in un equivoco di fondo: il centravanti della Nazionale non è Milito e va assistito

Retegui Genoa
Mateo Retegui (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Premessa, la definizione di “servente al pezzo” tratta dalla Treccani: «Nel linguaggio milit., ciascuno dei soldati o marinai destinati al funzionamento di un’arma, da fuoco o da lancio, con varî incarichi (puntatore, caricatore e sim.)». Da ciò, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, parto per le mie considerazioni dopo quanto visto, in particolare, nelle due ultime amichevoli del Genoa: ieri a Cremona e quella precedente contro il Monaco al Ferraris. Si è capito in queste due gare che va eliminato un equivoco di fondo: Mateo Retegui non è Diego Milito come qualcuno ha forse pensato. Mi spiego meglio: il centravanti della Nazionale non è un attaccante che “fa reparto da solo” (come si scriveva ai tempi per il Principe) ma con ben altre caratteristiche e va assistito dai compagni. Non soltanto da azioni condotte sugli esterni, ma anche da un giocatore che possa fare da “servente al pezzo”: non basta dunque il tandem con Gudmundsson, pressato ieri dalla difesa della Cremonese (militante in serie B)e reso poco operativo. La soluzione per Gilardino e il suo modulo 3-5-2 forse è in casa: Aramu potrebbe essere il giocatore che lancia i proiettili per il “cannone” Retegui. Potrebbe essere anche l’ultima chance per il giocatore preso l’anno scorso dal Venezia: se non dovesse essere lui l’ispiratore delle manovre offensive, va preso, e in fretta, un giocatore con queste caratteristiche. I 32esimi di Coppa Italia sono alle porte: venerdì sera c’è il Modena al Ferraris. E il 19 agosto inizia il campionato di serie A con la Fiorentina (avversario da prendere con le molle) sempre in casa.

Nella prossima pagina, si può votare per il nostro sondaggio su Aramu.

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