Ieri contro la Roma, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a una prestazione del Genoa già vista a Verona. Un primo tempo senza né capo né coda, illuminato soltanto dal gol di Pandev e una seconda parte di gara migliore, almeno fino al gol “gentilmente” regalato dal pasticcio creato dalla ditta Perin-Romero. Non basta andare avanti così: occorre più regolarità e soprattutto più pressione e cattiveria su ogni pallone, da squadra che si batte per la salvezza. Queste caratteristiche sono purtroppo, almeno finora, rare nel Grifone: la permanenza in serie A si ottiene anche in questo modo e non solo con gli schemi di gioco.
I rossoblù sono mestamente scivolati al penultimo posto, un punto sotto al Brescia (pari col Cagliari) e due sotto al Lecce (pari con l’Inter, mica col Fanfulla Lodi): le altre guadagnano punti, gli uomini di Nicola restano fermi al palo, sperando che anche la Spal (ultima con due punti in meno del Genoa) non conquisti punti contro l’Atalanta. La situazione è drammatica: quando arriveranno i rinforzi veri? La campagna acquisti estiva si è rivelata mediocre: a 11 giorni dalla chiusura del mercato invernale e dopo aver preso Perin (ma a cosa serviva? Non bastava Radu?), Behrami (poco efficace) e Destro (il recupero è lungo), la società è immobile. Gumus, considerato un oggetto misterioso, è partito per la Turchia: per ora tutto finisce qui. Il presidente Preziosi deve aprire il portafogli e comprare giocatori di qualità: altrimenti, arriverà una retrocessione che, oltre al declassamento sportivo, costerà, centesimo più centesimo meno, circa 60 milioni di euro. Il paracadute (circa 25 milioni) copre ben poco delle perdite: si abbatte l’importo dei diritti tv, si dimezzano i ricavi degli sponsor. Insomma, bisogna correre ai ripari e in fretta. Si parla di Iago Falque: ma ci sono due controindicazioni. Se il Torino vuol cederlo, è molto probabile che non sia un giocatore di pronto impiego, come invece ne ha bisogno Nicola: inoltre, non è una prima punta, ma un attaccante di fascia o seconda punta. Dunque, bisognerà cercare una prima punta vera: è impossibile e impensabile proseguire soltanto con l’eroico trentaseienne Pandev fino al termine del campionato. E in più, occorrono nel 3-5-2 di Nicola due centrocampisti che facciano da scudo alla difesa e che proteggano Schöne: la Roma ha fatto il bello e il cattivo tempo in fase di possesso palla, i difensori rossoblù si vedevano arrivare gli avversari da tutte le parti.
Sabato il Genoa giocherà in trasferta contro la Fiorentina in ripresa, e nel turno successivo a Bergamo ad affrontare la scintillante Atalanta di Gasperini. Se si vedranno prestazione come quelle con Verona e Roma, sarà molto difficile (ahimé!) portare fieno in cascina. Passo e chiudo!