La BBC traccia un bellissimo profilo di Pietro Pellegri. I media inglesi stravedono per il ragazzo d’oro del Genoa, capace di riscrivere il libro della storia del calcio con poche presenze e pochi gol. L’età è dalla parte di Pellegri e il Grifone prova a volare con quello che Preziosi una volta definì addirittura «il nostro Messi». Un campioncino dalla stazza fisica da pallanuotista, sottopelle rossoblù e testa sulle spalle. Dopo aver debuttato in Serie A a Torino, eguagliando il primato di precocità di Amadei, il giorno venturo si allenava con la Primavera: come se niente fosse accaduto.
Papà Marco, l’attuale team manager voluto fortemente da Ivan Juric, c’è sempre stato. Ogni domenica mattina, quando bisognava portarlo in giro per i campetti della Liguria, fino alla doppietta alla Lazio. Un bellissimo rapporto, una storia d’altri tempi in un calcio moderno disossato del sentimento. A ogni tappa tra i professionisti Marco ha sempre pianto, di gioia, of course. Emozioni troppo forti che non si fanno imbrigliare, allo stesso modo dell’amore verso il Genoa.
I due hanno gentilmente declinato l’offerta del Manchester United, innamoratosi di Pietro Pellegri dopo la Premier Cup di Salford sfiorata dai Grifoncini. No, thanks. Il Genoa prima di tutto, l’ambiente ideale dove crescere ed evitare di diventare – come ricorda la BBC – il nuovo Macheda o Petrucci: ragazzi bruciati dal loro stesso talento. Pietro ha Ibrahimovic come idolo, presto i genoani ne avranno uno cresciuto lungo le strette spiagge di Pegli.