GRIFO D’ATTACCO – Il pianto del guerriero

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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É successo di tutto in un ordinario pomeriggio di follia. Il vantaggio, la sconfitta, l’interruzione della partita, l’allenatore che abbandona la conferenza stampa con le lacrime agli occhi. Il Genoa sbatte la faccia a terra contro il Chievo, che esce dal Ferraris con tre punti. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 39ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Partiamo dalla fine, dalle lacrime di Ivan Juric. Il pianto di un guerriero, di un ex calciatore che in campo ha sempre dato tutto. Ha pianto perché è stato tradito dalla squadra che ama e che gli ha consentito di fare il grande salto dalla Serie B. Sono lacrime emotive di un grande lavoratore che si è visto vanificare tutto dopo il secondo gol: quel pugno sferrato alla panchina parla da solo. Bisogna riflettere su queste sue parole: «Ci sono giocatori che si allenano due, tre minuti poi se ne vanno». Che cosa voleva intendere? A maggio il destino è nelle sole mani del Genoa poiché abbiamo capito che il Crotone non mollerà niente“.

Come valuta la partita? Juric ha indovinato la formazione: Rigoni-Veloso in mezzo, Pandev legava il gioco tra i reparti. Il macedone ha realizzato un gol bellissimo infilando la palla nell’unico posto dove poteva metterla. Il Grifo non ha chiuso la partita nel primo tempo quando ha speso tantissimo in termini energetici. Doveva far capire che dal Ferraris non sarebbe uscito nessuno con i punti, invece nel secondo tempo sconcertante ha dimostrato di non voler vincere. Dispiace perché c’erano tutte le componenti per tornare a vincere“.

Dei fumogeni possono alterare il corso di una partita? Assolutamente no, non scherziamo. La Gradinata ha spinto il Genoa per tutta la partita. Condanno, invece, chi ha lanciato il fumogeno in campo: un brutto gesto che non deve esistere in una partita di calcio, poteva far male a qualche giocatore. Il Ferraris è in diffida da tempo, si è corso il rischio di una sospensione della partita o un ko a tavolino. Sinceramente mi sarei aspettato qualche minuto di recupero in più da Pairetto, memore dei sette di extra time concessi contro la Lazio“.

La difesa era il punto forte del Genoa: ieri due gol di testa piuttosto semplici da evitare. Sono gol allucinanti con la difesa schierata: Bastien è piccolo e fino a quel momento non aveva disputato una grande gara; Birsa, invece, ha colpito di testa da minimo tredici metri. Lamanna non mi è parso reattivo in ambo le circostanze, pure lui non convince più in questo disastro generale. Burdisso non guida più la difesa come dovrebbe fare un leader, Muñoz si è fatto infilare come un pollo senza far prevalere la sua dirompenza fisica“.

Pandev si sta prendendo una rivincita dopo parecchi mesi sottotono: sarà lui l’uomo in più contro l’Inter? Ci vorrebbero dieci Pandev in questo finale. Ha confermando un buono stato di salute avendo un minutaggio limitato ma mettendo qualità in ogni giocata. In qualità di ex, spero che Juric lo confermi contro l’Inter assieme alla coppia di centrocampo e magari inserendo Ntcham sulla fascia sinistra al posto dello squalificato Laxalt. Domenica si affronteranno le peggiori squadre del momento, reduci da un campionato deludente“.

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

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