Giovanni Porcella: «Questo derby sa un po' di crocevia»

Verso il derby con mille interrogativi. Il Genoa dopo la sconfitta del Napoli medita su una classifica anonima, sulla quarta battuta d’arresto casalinga, mai così male al Ferarris negli ultimi anni, su un attacco che segna col contagocce, addirittura nessuna rete all’attivo a Marassi con la Juve e appunto Napoli. Ma oltre ai numeri c’è […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Verso il derby con mille interrogativi. Il Genoa dopo la sconfitta del Napoli medita su una classifica anonima, sulla quarta battuta d’arresto casalinga, mai così male al Ferarris negli ultimi anni, su un attacco che segna col contagocce, addirittura nessuna rete all’attivo a Marassi con la Juve e appunto Napoli. Ma oltre ai numeri c’è un gioco che non si vede e ci sono una serie di giocatori al limite della presentabilità. Veloso e Kharja sono stati sostituiti da Ballardini durante il match di sabato e per loro pare essere arrivata una sonora bocciatura. Non sta meglio Palladino che pero’ ha ancora l’alibi di essere lontano da un suo recupero. Per poco pero’. Bene Ranocchia e Criscito, generosi come al solito Rossi e Milanetto e poi c’è Toni che divide giudizi e commenti. Ballardini ha detto che il Genoa ha subito voltato pagina concentrandosi al match di domenica prossima contro la Sampdoria. Una stracittadina che arriva con le gomme sgonfie un po’ per tutti, ma il Grifone deve pensare a se stesso e ai suoi problemi anche tattici mai risolti. Ed in piu’ c’è una conferma che anche col Napoli è arrivata puntuale: i rossoblu’ hanno perso ancora una volta contro una squadra che li sovrasta in classifica. E i blucerchiati di punti ne hanno ventitre contro i ventuno di Eduardo e compagni. Questo derby sa un po’ di crocevia. Ballardini sabato ha riproposto una formazione con quattro difensori, tre centrocampisti, di cui un solo intenditore ovvero Rossi, con Milanetto play e Veloso mezzala e un tridente composto da un fantasista, Kharja e due punte, Toni e Palladino. Il tecnico ha sbagliato quantomeno gli interpreti, per non parlare della marcatura sul corner del portoghese su Hamsik che è stato l’episodio decisivo, sostituendoli nell’intervallo e nel corso della ripresa. Il 4-3-1-2 e’ pero’ rimasto. Puo’ giocare così? Con Mesto, Rudolf e quindi Destro l’andazzo è un po’ migliorato e un pareggio sarebbe stato pure meritato, ma è parsa una rincorsa di cuore e non di cervello e l’anima non si vede, non quella che il Genoa ci metteva almeno in casa. Insomma Gasperini prima e Ballardini dopo, anche se il mister romagnolo va detto che ha portato quantomeno qualche punto piu’, non hanno reso questo Genoa vincente come in estate ci si aspettava. Puo’ darsi, anzi è così, che qualche nuovo acquisto sia molto meno competitivo del precedente e che quindi a gennaio Preziosi tenendosi i migliori, senno’ non serve, debba rinforzare la rosa, sempre che si abbiano ambizioni superiori al tran tran che si sta vedendo e che ai tifosi piace sempre di meno considerati anche un po’ di fischi piovuti suio giocatori a fine match. Di certo steccare pure il derby sarebbe una delusione forte, come da contraltare una vittoria caricherebbe di nuovo le pile e darebbe una risposta concreta ai tanti dubbi riassunti nei fischi di fine gara. Almeno per andare a testa alta in città.

Dell’arbitro Brighi non ne parlo. Sapete come la penso, concetti espressi tempo fa. Qualcuno se ne sta accorgendo ora che è tardi. Protestare per me è adesso che non ha piu’ senso. In 25 partite il Genoa ha avuto un solo rigore a favore. I dati anche in questo caso vogliono dire pur qualcosa. Eppure oggi non sono una scusante per una squadra troppo molla.    

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.