L’annuncio è arrivato, le sue prime dichiarazioni pure. Alberto Malesani è il nuovo allenatore del Genoa. Una scelta di cuore e di ragione, ha detto in attesa di essere presentato alla piazza. Le motivazioni all’ex allenatore del Bologna non mancano. Anche quel filo di scetticismo che il suo nome ha fatto registrare nella tifoseria dal giorno in cui è stato fatto, non lo preoccupa, anzi in qualche modo lo carica ancora di piu’. D’altronde a 57 anni Malesani ne ha passate tante in carriera che ha le spalle larghe, Dai successi col Chievo a quelli soprattutto col Parma alla delusione con il Verona, all’esperienza di Firenze, fino all’amara e ingiusta constatazione di dovere emigrare in Grecia per trovare una panchina, quella del pur nobile Panathinaikos, vicenda culminata con uno sfogo di fronte ai giornalisti che divenne un cult televisivo, piu’ eclatante di quello realizzato del suo collega Trapattoni a Monaco di Baviera. Malesani non è un tipo facile, quello che ha sul cuore lo ha sulla lingua e questo potrebbe già piacere ai genoani. Il suo modulo è il 4-3-3 o il 3-4-3, tattica con cui persegue uno spiccato gioco offensivo. Ha gia’ fatto sapere di non voler fare troppe amichevoli perché ci sarà da studiare sul campo. Impossibile dargli torto perché questo Genoa è tutto nuovo o quasi. Con Constant, Vinetot, Merkel e Lupatelli, il secondo portiere che si è portato da Verona, sono piu’ di quindici gli acquisti fin qui fatti da Preziosi. Le cessioni sono in numero minore, ma sono destinate a salire. Dopo i quattro anni e mezzo di Gasperini e l’interregno silenzioso di Ballardini, inizia una nuova pagina. Malesani accetta tutte le condizioni, per questo ha firmato per un solo anno con l’opzione del secondo. La sfida, l’ennesima è gia’ partita.
Giovanni Porcella
