Diego Pistacchi: «Ho perso insieme al mio Genoa»

Il giornalista de Il Giornale del Piemonte e della Liguria scrive su Facebook: «Vado controcorrente, a me ieri la squadra non ha irritato. Sì, vado controcorrente, voglio ringraziare chi è sceso in campo, ha perso ma non è stato umiliato»

Pandev
Goran Pandev (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Riprendiamo l’opinione di Diego Pistacchi tratta dalla sua pagina Facebook.

Eccomi. Ci sono.
Ho perso. Ho perso insieme al mio Genoa. E insieme al mio Genoa, al fianco del mio Genoa sono qui a prendermi i doverosi sfottò. Mica roba da fare spallucce e chissenefrega, Non è “solo” una partita di calcio. Mi brucia e mi brucia parecchio, ma per questo oggi più di ieri mi sento vicino al mio Genoa.
Avrei voluto essere negli spogliatoi, sul pullman della squadra all’uscita dello stadio. Essere con i ragazzi a condividere l’amarezza, la delusione, gli insulti. A piangere guardando la mia Maglia, dopo una nuova sconfitta che fa male. Vorrei essere oggi con loro a tirare su il morale a chi ha gli occhi bassi e il morale sotto i tacchetti.
Ce ne sarà uno solo? Ce ne saranno due? Saranno tre, o undici, o tutta la rosa? Non mi importa. Anche ce ne fosse solo uno (e sono convinto siano molti) che ci ha patito come me, vorrei essere lì a prendermi metà della sua tristezza e della sua rabbia, a dividerla con lui.
Perché vado controcorrente, a me ieri la squadra non ha irritato. Sì, vado controcorrente, voglio ringraziare chi è sceso in campo, ha perso ma non è stato umiliato. Se devo urlare la mia rabbia, non la indirizzo certo ai ragazzi che ci hanno provato. Capisco (no, non è vero, non lo capisco, ma si dice così) capisco le reazione a botta calda, ma a mente fredda bisogna mettersi d’accordo con se stessi. Se si sostiene che oggi il Genoa “è una squadra di scarsi da bassa serie B” assemblata male e con un allenatore incompetente in panchina, beh, allora bisogna fare a tutti solo i complimenti per la partita che hanno fatto e ringraziarli per averci provato. Se dico che non c’entra affatto l’arbitraggio, che i cinque cartellini gialli e uno rosso erano giusti, beh allora non posso dire che abbiano tirato indietro la gamba.
La realtà è che non me ne frega niente. La realtà è che intanto sarei qui lo stesso a prendermi gli sfottò urlando ancora più forte il mio “Forza Genoa!” La differenza è che mi va di farlo al fianco dei giocatori, di chi ha giocato bene e di chi ha giocato meno bene. Al fianco del mister. Esattamente come tante volte in cinquant’anni di amore per il Genoa ho fatto, e come farò finché me ne sarà data la possibilità.
Vado controcorrente e dico che ho perso come e insieme alla squadra. Perché se sono genoano ho perso. Non conta nient’altro, non mi interessa guardare gli altri e dire qualche “sì, ma”. Non esiste dire che il Genoa ha perso ma io ho vinto. Se io sono il Genoa ho perso. E io ho perso.
Non so in cosa ho sbagliato. Se lo sapessi, non rifarei più lo stesso errore. Magari sono stato anche il migliore, e di errori non ne ho fatti, ma se sono il Genoa e vado in campo con il Genoa e perdo, vuol dire che tutti insieme abbiamo perso. Magari più per colpa di qualche mio compagno di squadra che mio? Può darsi, fa parte del gioco. Ma ho comunque perso anch’io.
Mister Prandelli, in conferenza stampa pre partita, ha citato il caso del papà di una bimba di sei anni che ha detto di voler amare il Genoa come sua figlia, almeno nel giorno della partita. Parole che hanno fatto gonfiare il petto e l’orgoglio di una tifoseria. Giusto. Mi piace l’immagine, rende il concetto. Ma deve valere anche il giorno dopo. Perché non credo che quel papà, quando la sua bimba fa qualcosa che non va, la insulti. La potrà sgridare, cercherà di correggerla, ma le vorrà ancora più bene. Non la insulterà mai.
Genoa, ti amerei anche se vincessi, ma stai tranquillo che quando perdi ti amo e chi ama è lì a darti una mano per il poco che può fare, non fosse altro per dirti che non sei solo. Genoa, giuro non conta la partita. Genoa, più mi tradisci più ti amo. Genoa, solo chi soffre impara ad amare, noi soffriamo, ti amiamo e con te torneremo grandi. Genoa, you’ll never walk alone… Potrei continuare all’infinito e all’infinito continuerò. Ma non dicendo una cosa e facendone un’altra.
Non vedo l’ora di tornare a esultare con te, a gonfiare il petto per te. Quel giorno ci saranno tutti al tuo fianco, ma io avrò una gioia molto più grande perché avrò in cuore questa giornata e tante altre giornate come questa e (ti garantisco) molto peggio di questa già vissute. Sono quelle che fanno, che formano un Genoano.
Vado controcorrente, forse sarò il solo. Non credo, so di non essere il solo, ma se anche lo fossi, oggi con immenso orgoglio e a testa altissima, io vado nella stessa tua direzione, al tuo fianco.Come sempre. Grazie ragazzi! Forza Genoa!

Eccomi. Ci sono.Ho perso. Ho perso insieme al mio Genoa. E insieme al mio Genoa, al fianco del mio Genoa sono qui a…

Publiée par Diego Pistacchi sur Lundi 15 avril 2019

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