La tessera del tifoso incontra «resistenze» da parte delle società di calcio che «derivano probabilmente da oneri organizzativi, ma le squadre che l’hanno già attuata dimostrano che sono più i vantaggi che gli oneri. È un investimento, non una spesa, è la fidelizzazione del tifoso per il quale la tessera produce solo vantaggi. È un sistema di buonsenso, la vittoria del tifoso vero, non violento». È quanto afferma il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenendo in commissoini affari costituzianali al Senato. Il responsabile del Viminale definisce «immotivate» le proteste delle tifoserie organizzate anche perché «non esistono condanne a vita» e il documento potrà essere ottenuto una volta scontata la diffida prevista dal Daspo.
Tra un paio di settimane, ha annunciato Maroni, sarà varata una campagna informativa sulla tessera del tifoso. La direttiva emanata sull’argomento da Maroni il 14 agosto scorso prevede che il documento venga rilasciato a chiunque ne faccia richiesta, a meno che l’interessato non sia sottoposto a Daspo, abbia avuto condanne anche in primo grado per reati da stadio negli ultimi 5 anni o abbia ancora in atto misure di prevenzione come la sorveglianza speciale.
Dal 1° gennaio prossimo le societa’ sportive avranno l’obbligo di vendere biglietti per i settori ospiti solo ai possessori di tessera. Il ministro non ignora le difficoltà per le squadre nell’introdurre quest’innovazione nella quotidianità del tifoso di calcio (”alcune societa’ mi hanno detto che sono d’accordo ma che il ministro deve imporre la tessera”), ma ha sottolineato che ”la piena condivisione della strategia di partenariato pubblico-privato puoò trovare nella tessera del tifoso il suo principale fondamento”. Tra i vantaggi per i possessori del documento elencati dal ministro, ”procedure veloci per i biglietti, accesso allo stadio attarverso varchi dedicati”. Le società potranno varare iniziative di “fidelizzazione” attribuendo convenzioni o prelazioni a chi sia in possesso della tessera del tifoso.
