L’ultimo saluto a “Libe”, mente e braccio grafico del Genoa

La mente e il braccio grafico del Genoa. Di progetti giocati nel campo delle iniziative marketing. L’inventore di campagne lanciate dal Vecchio Balordo in tema di abbonamenti e non solo. Era stata di Andrea Libertini l’ideazione di “Rule Genoa”, forse la campagna più riuscita negli ultimi anni. Già. Ci metteva la competenza di art director […]


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La mente e il braccio grafico del Genoa. Di progetti giocati nel campo delle iniziative marketing. L’inventore di campagne lanciate dal Vecchio Balordo in tema di abbonamenti e non solo. Era stata di Andrea Libertini l’ideazione di “Rule Genoa”, forse la campagna più riuscita negli ultimi anni. Già. Ci metteva la competenza di art director nell’azienda Meloria, partner del club da diversi anni, di cui era stato uno dei fondatori. E la passione di tifoso sbocciata da bambino come in un bozzetto. Un incidente stradale lo ha strappato all’amore dei suoi e all’affetto di quanti sono andati a salutarlo nella Chiesa di San Giovanni Battista a Quarto. Troppo piccola per contenere un abbraccio così.

Ehi, ‘Libe’. Vicino a Elisabetta, al “piccolo clone”, alla tua famiglia, si è stretto il tuo mondo e una rappresentanza della comunità genoana. “Ciao Peter Pan. Non conoscerai mai la vecchiaia e resterai giovane per sempre” ti ha sibilato nelle orecchie, sull’altare, chi è cresciuto con te condividendo le sfaccettature di quella che chiamano vita. C’erano gli amici di Via Montani coi quali giocavi a pallone e ti scambiavi le ‘figu’. I tuoi amici di Meloria piegati ieri, oggi e domani da un dolore che si trasforma e non si cancella. È dura fare i conti con il vuoto e un groppo in gola che non se ne va. Neppure con le lacrime che scendevano sulle maglie con la tua faccia.

C’erano gli amici di tifo nella Nord che ti hanno celebrato a modo loro. E chi è riuscito a combattere con un’emozione di un giorno così, per fare uscire la voce e dirti “qualcosa di nuovo” davanti a tutti. Mica facile essere originali con te, la creatività fatta in persona. Eppure c’è, ci sono riusciti e ne sarai orgoglioso. Come quando passavi da una scrivania all’altra, in quegli slanci di generosità, per condividere “progetti” in apparenza “impossibili”. Et voilà. Quante volte sei stato capace di farli diventare realtà. Alcuni, poi, li spedivi e portavi a Villa Rostan. Tutti per uno, uno per tutti. Quelli che rivendicano il diritto di “ricordarti con il sorriso”, campione di “buonumore che è il più bel regalo che ci hai lasciato”. ‘Betta’ e il tuo “clone” vivranno nel calore degli amici. La maglia del Genoa con la scritta Andrea, e l’altra che sai, sono custodite nelle loro mani. Ehi, ‘Libe’. Ora ti abbracciamo in silenzio.

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