Ci sono modi per cercare un calcio diverso. E c’è un modo – quello di una burocrazia fiscale e anche un po’ ottusa – per gettare acqua sul fuoco sano degli entusiasmi. C’è una giornata speciale per un gruppo di ragazzini partiti da Genova: il calcio e tanto altro. L’occasione: vivere la partita in gradinata accanto ad altri ragazzini, veronesi. L’occasione per capire che il calcio unisce: non sempre divide. E uno stop arrivato per ordine del questore, hanno spiegato i responsabili dell’iniziativa: il gruppo dei piccoli tifosi genovesi è costretto a migrare in cima al Bentegodi.Venticinque, ‘e non solo genoani’, dice una delle responsabili. Venticinque bambini, non solo tifosi del Genoa perché a otto o nove anni si può condividere senza schierarsi. E, magari, anche così ci si può innamorare di due colori e un animale speciale, il Grifone. Alunni delle elementari arrivati da Genova, nell’ambito del Progetto Scuola dell’Associazione Club Genoani. A Verona, con il Coordinamento Club Chievo, c’è un accordo preso da tempo. Per i 25 arrivati da Genova, una giornata speciale: sveglia presto e ritrovo al Bosco Magico, sulle colline veronesi, a Torricelle. Lì, nel Percorso dei giochi e delle favole, puoi trovarti in Via del gatto con gli stivali o in un’altra via dal nome particolare: Via lupus in fabula. Obbligatoria la visita al Museo del giocattolo.Dopo, pranzo: panini e un primo, patatine per tutti. Poi, tutti allo stadio: magliette rossoblù e magliette gialloblù dei coetanei del Chievo che, l’anno scorso, erano già stati ospitati a Marassi. Alt: macchina indietro. La giornata speciale si interrompe qui. ‘Ci hanno detto che non potevamo mettere i nostri ragazzini insieme a quelli di Verona – spiega un’accompagnatrice – e noi, le dico la verità, noi e i bambini, ci siamo rimasti molto male’.
