Cesare Lanza: «Signor Monti, la sua battuta nasce sbagliata»

Sul nuovo scandalo delle partite truccate, c’è stata ieri una battuta del premier Monti: “Bisognerebbe sospendere il calcio per due o tre anni…” Ho subito (sobriamente) commentato così su Twitter: “Nec panem nec circenses”. Da ieri a oggi ho ricevuto molte reazioni. Il succo è questo: “Il governo ci strizza con le tasse, non ci […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Sul nuovo scandalo delle partite truccate, c’è stata ieri una battuta del premier Monti: “Bisognerebbe sospendere il calcio per due o tre anni…” Ho subito (sobriamente) commentato così su Twitter: “Nec panem nec circenses”.

Da ieri a oggi ho ricevuto molte reazioni. Il succo è questo: “Il governo ci strizza con le tasse, non ci dice fino a quando dovremo fare sacrifici, noi siamo tenuti a fidarci su tutto e per tutto…e ora ci vuole togliere pure lo svago di assistere alle partite di calcio?”

Una mia fan, infastidita, mi ha scritto (perdonerete l’efficace volgarità): “Tasse e niente calcio. E una martellatina sui coglioni no?” Pensando ai suoi familiari: “Mio padre e mio nonno, che ancora lavorano, tornano a casa frustrati, stanchi e incazzati. Si siedono in salotto davanti alla televisione e borbottano contro gli orribili programmi che ci vengono propinati. Tutti e due sono appassionati di calcio e nelle partite trovano momenti di relax… E’ troppo, signor Monti? Le propongo una nuova leggina: assuma (così almeno risolviamo i problemi della disoccupazione) qualche decina di migliaia di giovani, incaricati di passare casa per casa e di intimare ai nostri vecchi: una martellatina sui coglioni oppure cento euro in contanti…! Che ne dice, presidente? Ormai accettiamo tutto…”

Al sarcasmo della fan, aggiungo io qualche considerazione. Uno: la battuta di Monti nasce sbagliata perchè presuppone che tutto il mondo del calcio sia colpevole. Io penso invece che la peste sia tra i giocatori di oggi e quelli del passato, i club in grande maggioranza sono estranei (e perciò andrebbe definitivamente abolito il criterio punitivo della cosiddetta responsabilità oggettiva). 2. I cittadini devono essere protetti e tutelati, non certo castigati assurdamente. Il primo dovere del governo è isolare i criminali dalla comunità degli onesti! 3. Come immediatamente ha fatto notare il presidente della Figc Abete, il calcio non prende un euro dallo Stato e alle pene dello Stato contribuisce con più di un miliardo per ogni stagione, con tassazioni e prelievi vari.

Infine, ha ragione la lettrice: viviamo in una fase storica orrenda, in cui ci hanno buttato quelli che ci hanno governato (colpa dei cittadini è stata di averli votati…); per uscire dalla crisi, tutti sono vessati dalle tasse, i più deboli in modo più pesante, come sempre. E allora? La saggezza romana diceva, come consiglio per governare: assicuriamo al popolo “panem et circences”. Qui, oggi, il pane scarseggia e di companatico non si parla più; dobbiamo togliere anche gli svaghi? E fin quando il popolo avrà pazienza?

Cesare Lanzawww.lamescolanza.com

cesare@lamescolanza.com

Per gentile concessione dell’autore

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.