Ecco il ritratto di Boakye, neoconvocato in prima squadra

Gli osservatori del Grifone ne avevano sentito parlare. “A dispetto dell’età può ricoprire anche il ruolo di ariete, e nello stretto… se la cava”. Richmond Boakye sbarcò in Italia, un anno e mezzo fa, con queste credenziali. Per disputare con il Dc United di Accra un torneo a Vicenza. Solo che gli osservatori del Genoa, […]


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Gli osservatori del Grifone ne avevano sentito parlare. “A dispetto dell’età può ricoprire anche il ruolo di ariete, e nello stretto… se la cava”. Richmond Boakye sbarcò in Italia, un anno e mezzo fa, con queste credenziali. Per disputare con il Dc United di Accra un torneo a Vicenza. Solo che gli osservatori del Genoa, appollaiati anche lì, se ne innamorarono a prima vista. Risultato: presto i suoi compagni rientrarono in Ghana. E lui? Lui piombò a Multedo alla corte di mister Chiappino. Prima o seconda punta, poco importa. A “Richie” basta giocare e divertirsi. Ed è diventato uno dei punti di riferimento dello spogliatoio, inventore della “cangaroo dance”, l’esultanza che ha fatto proseliti nella Primavera e la gioia del fotografo ufficiale Tano Pecoraro. E la scuola? Ha scelto l’Istituto Alberghiero di Sestri Ponente. L’italiano ancora stenta, tempo al tempo. A fare la differenza finora sono i gol, che hanno stuzzicato l’interesse persino di un intenditore come Gasperson, contagiato dall’entusiasmo del “cucciolo della pantera nera”. Ufficialmente chiamato in causa, ad appena 17 anni, per la prima volta. Buon per lui, insieme agli amici Dejan Lazarevic e Leonardo Terigi. Giovani grifoni crescono, nella riserva del settore giovanile.

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