Correva l’anno 1959: un Genoa sciupone fu castigato all’esordio in campionato dall’ex Pestrin, che regalò la vittoria alla Roma

Il Grifone ebbe numerose occasioni da rete per passare in vantaggio: poi nel finale non riuscì a siglare il pallone dell'1-1

Lorenzo Piccoli, portiere del Genoa nel 1959-60

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Il Genoa e la Roma si sono finora affrontate alla prima giornata in sei occasioni: quattro volte a Genova e due nella Capitale. Avendo all’inizio del 2014 già trattato in questa rubrica la partita del 1953 che vide trionfatori per 4-0 i giallorossi (purtroppo identico fu il risultato di cinque anni e sette mesi fa!), è inevitabile che la scelta cada sull’incontro, vinto 1-0 dai padroni di casa, che inaugurò lo sventurato Campionato 1959/1960 del Grifone (… e qui, a maggior ragione, speriamo che non ci sia reiterazione!), che finì ultimo sul campo e con una penalizzazione di 10 punti (poi ridotta a 7) per quello successivo nella cadetteria, a causa del tentato illecito sportivo nella partita esterna – comunque persa 1-2 – contro l’Atalanta di domenica 17 aprile 1960.

Quello che sarebbe stato il disastro sportivo della stagione agonistica del Genoa non si poté intuire da quella partita d’esordio, affrontata dai rossoblù con un atteggiamento tecnico prudente, ma certo non rinunciatario, come dimostrato dalle non poche occasioni da rete costruite e mai finalizzate. La Roma iniziò «a spron battuto» la partita con un colpo di testa dell’italo-brasiliano Dino «Spaccareti» da Costa, su calcio d’angolo dell’italo-uruguayano Alcides Edgardo «l’omino con i baffi» Ghiggia, che sfiorò il palo al 3’; con un’insistita azione che vide due conclusioni da distanza ravvicinata di da Costa ribattute da difensori genoani al 7’; con un tiro al volo sul fondo di Paolo Pestrin al termine di un’azione corale iniziata dallo svedese Arne «Raggio di Luna» Selmosson, proseguita da Alberto «er Reuccio de Torpignattara» Orlando e rifinita da da Costa al 9’; con un tiro di Pestrin bloccato dal portiere degli ospiti, Lorenzo Piccoli, in tuffo al 14’. Passati qui pericoli, il Genoa si fece maggiormente intraprendente, imbastendo al 22’ un contropiede sulla destra con l’uruguayano Julio César «el Pardo» Abbadie Gismero, che servì sul settore opposto l’accorrente Giancarlo Pistorello, il cui tiro dal basso in alto da distanza ravvicinata venne alzato sopra la traversa dal portiere dei padroni di casa Luciano «Puma» Panetti con un plastico tuffo. Poi la Roma ebbe tre occasioni nel giro di dieci minuti, ma il venticinquenne estremo difensore rossoblù si fece trovare pronto alla respinta di piede su un tentativo di da Costa (al 26’) e alla parata su due conclusioni di Ghiggia (al 31’ e al 36’), ma l’ultima possibilità di andare in vantaggio al riposo capitò al 42’ al Genoa (lancio di Mario «Panta» Pantaleoni III verso sinistra per Paolo «Paolone» Barison, il cui tiro venne respinto in tuffo da Panetti in mezzo all’area di rigore, dove nella mischia l’argentino Salvador «Toto» Calvanese servì di tacco Abbadie Gismero, la cui conclusione «a botta sicura» venne anticipata dall’intervento «in extremis» di Giorgio Bernardin).

Al rientro in campo la Roma si presentò con una mutata fisionomia tattica nel reparto d’attacco con i seguenti spostamenti: Orlando da centravanti ad ala destra, Pestrin da mezzala sinistra a mezzala destra, da Costa da mezzala destra a centravanti, Selmosson da ala sinistra a mezzala sinistra e Ghiggia da ala destra ad ala sinistra. Nel primo quarto d’ora della ripresa il Genoa si fece minaccioso in un paio di occasioni: al 4’, su un cross radente dalla sinistra di Pantaleoni III, Panetti si gettò tra i piedi di Calvanese, evitando la capitolazione della sua porta, ma riportandone un calcio all’arcata sopraccigliare destra che, dopo la medicazione, lo costrinse a giocare fino alla fine con un turbante in testa; al 14’ su traversone dalla destra di Calvanese, imbeccato da Abbadie Gismero, Barison anticipò Panetti, scavalcandolo con un colpo di testa, ma vedendosi negare la gioia della rete da un salvataggio di testa a pochi centimetri dalla linea di porta di Giacomo «core de Roma» Losi. I padroni di casa capirono di dover reagire e prima sfiorarono la rete con una staffilata di Franco «Chiacchiera» Zaglio da una dozzina di metri ben bloccata da Piccoli al 18’, poi reclamarono un calcio di rigore al 19’ per un intervento di Eros Beraldo con un pugno su un pallone giocato da da Costa ed infine al 23’ trovarono con Pestrin la classica «rete dell’ex», con il centrocampista veneto smarcato da un suggerimento di Zaglio a pochi metri dalla porta che ebbe tutto il tempo di fermare il pallone con il destro e, dopo aver fintato il tiro, passarselo sul sinistro per poi insaccarlo alla destra di Piccoli, ormai lanciatosi in tuffo dall’altra parte. Dopo che la Roma aveva sciupato tre occasioni per il raddoppio con Selmosson (al 32’ e al 38’) e con Orlando (al 36’), Pistorello, servito da Abbadie Gismero, al 43’ sciupò, tirando fuori dalla destra, il pallone del pareggio per gli ospiti.

Roma, domenica 20 settembre 1959, Stadio “Olimpico”, ore 16,00

Roma-Genoa 1-0 [I giornata del Campionato Italiano di Serie A 1959/1960]

Arbitro: Rigato [Venezia-Mestre]

Spettatori: Quarantacinquemila circa

Marcatore: nel 2° tempo Pestrin al 23’

Roma: 1 Panetti, 2 Griffith, 3 Losi, 4 Guarnacci, 5 Bernardin, 6 Zaglio, 7 Ghiggia, 8 Da Costa, 9 Orlando, 10 Pestrin, 11 Selmosson. Allenatore: Foni.

Genoa: 1 L. Piccoli, 2 G. Corradi, 3 Becattini II sr., 4 Piquè, 5 Carlini, 6 Beraldo, 7 Pantaleoni III, 8 Abbadie, 9 Calvanese, 10 Pistorello, 11 Barison. Allenatore: E. M. Poggi II; Direttore tecnico: Busini III.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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