Hazard, il gioiello del Lille

Diego Armando Maradona junior ha dimostrato a sue spese che un buon patrimonio genetico, nel calcio, non è sinonimo di successo. Paolo Maldini potrebbe ribaltare la tesi, e spera per i suoi eredi. Eden Hazard sposta più in là la discussione: lui non solo ha un padre giocatore, ma anche la madre. Entrambi ex professionisti […]


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Diego Armando Maradona junior ha dimostrato a sue spese che un buon patrimonio genetico, nel calcio, non è sinonimo di successo. Paolo Maldini potrebbe ribaltare la tesi, e spera per i suoi eredi. Eden Hazard sposta più in là la discussione: lui non solo ha un padre giocatore, ma anche la madre. Entrambi ex professionisti in Belgio, entrambi ora insegnanti di educazione fisica: hanno distribuito i loro geni calcistici a quattro figli, tutti rigorosamente in campo, ma il mix venuto meglio pare quello di Eden, trequartista del Lilla, classe 1991. Hazard viene da un campionato da 30 presenze e 4 gol in Ligue 1. Spesso è entrato a partita in corso, per dare la scossa alla squadra, ma dalla prossima stagione sarà fra i titolari fissi. Di lui si è accorta praticamente tutta Europa, piace alle grandi, ma a Lilla è diventato giocatore. Per molti è il miglior talento prodotto dal Belgio dai tempi di Scifo: è stato convocato in nazionale maggiore che ancora aveva 17 anni, ha già due presenze all’attivo.

Formato in casa — Il Lilla ha un centro di formazione fra i migliori di Francia, è conosciuto per la capacità di creare giovani giocatori dal futuro sicuro. A 11 anni lo notano in un provino, la famiglia decide che è troppo presto per emigrare. A 14 il salto nel Nord della Francia: sceglie Lilla perché gli permette anche di continuare a studiare, di pari passo con il calcio. Oggi, a 18 anni, continua a vivere nel residence del club, ma nel frattempo ha fatto strada. Gioca con il numero 10, si fa notare con la maglia del Belgio all’Europeo Under 17, il suo dribbling incanta, il suo destro colpisce quattro volte lo scorso anno, la prima contro l’Auxerre. A fine stagione vince il premio di “Miglior giovane del campionato”, primo straniero a riuscirci.

Prospettive di mercato — Di questo passo, non resterà a Lilla a lungo: Arsenal, Manchester Utd, Lione e qualche settimana fa anche l’Inter hanno fatto sondaggi per il trequartista. Zidane lo avrebbe voluto al Real: “Lo comprerei a occhi chiusi”. Lui dice che “resterebbe volentieri a Lilla, per riportarla in Champions e magare puntare al titolo”. Il Lilla gli ha rinnovato il contratto fino al 2012, e non lo cederà per pochi spiccioli. La quotazione si aggira già sulla decina di milioni di euro, ma in Francia sono convinti che basterà aspettare e il prezzo lieviterà.

Marchio di fabbrica — Dribbling impressionante, capacità di controllare la palla da brasiliano: il doppio passo è la specialità della casa, finte e controfinte una costante. Ha eccellente visione di gioco: tende all’individualismo, ma è un male comune a quell’età. Il destro sa far male al tiro, la velocità è l’arma in più. Non è un gigante, supera di poco i 170 cm, per 70 kg: nato trequartista, può facilmente adattarsi al ruolo di attaccante esterno, e all’occorrenza a quello di seconda punta. In fase offensiva sa fare tutto e, cosa più importante, lo sa fare velocemente. Occhio anche al fratello, 16 anni, che gioca nelle giovanili del Lens, rivale storica del Lilla.

 

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