Gasperini chiude col sorriso: «Soddisfatto dal gruppo. Ripartiamo con la fiducia dei nostri tifosi»

«Per ripartire avevamo proprio bisogno di una partita così». Il sorriso di Gasperini trasmette soddisfazione e, per certi versi, sollievo. La vittoria sulla Roma di Garcia può riappacificare, o meglio, riconciliare squadra e tifosi dopo un finale di stagione non memorabile dal punto di vista dei risultati. «Raccogliamo gli aspetti positivi di questa stagione difficile […]


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«Per ripartire avevamo proprio bisogno di una partita così». Il sorriso di Gasperini trasmette soddisfazione e, per certi versi, sollievo. La vittoria sulla Roma di Garcia può riappacificare, o meglio, riconciliare squadra e tifosi dopo un finale di stagione non memorabile dal punto di vista dei risultati. «Raccogliamo gli aspetti positivi di questa stagione difficile resa più facile dai miei giocatori – ha proseguito il tecnico in conferenza stampa. «A parte qualche giovane, la Roma era la stessa che ha disputato questo grande campionato. E’ stata una bella partita: loro meglio in avvio, noi nella ripresa. Il risultato poi ci ha premiato».

La stagione ora può andare ufficialmente in archivio. Ed è d’obbligo, ormai, parlare di un futuro sempre più presente: «Giusto puntare sui giovani – ha spiegato – ma essere giovani non vuol dire necessariamente essere forti. L’importante è fare le scelte giuste: negli ultimi anni il Genoa ha pagato la politica di concedere contratti lunghi e affidarsi a giocatori più maturi. Allo stesso tempo di qui sono passati giocatori che adesso sono protagonisti in altre squadre. Dovremo formulare le nostre valutazioni e crescere compatibilmente con le possibilità della società: il mix giusto non è mica facile da trovare, altrimenti sarebbe tutto più banale. La via giusta è quella di far quadrare i conti e mantenere la squadra in Serie A: se riusciremo ad autofinanziarci bene, altrimenti dovremo chiedere aiuto al presidente».

Il successo sulla Roma può essere la prima pietra per il Genoa che verrà, specie dal punto di vista del rapporto con i tifosi. «Speravo tanto che il campionato finisse così: – ha confidato Gasperini – per noi il pubblico è fondamentale, non possiamo averlo contro o, peggio, indifferente nei nostri confronti. Dobbiamo avere la gente dalla nostra, per trasmettere la sensazione che questa squadra gioca sempre al massimo delle sue possibilità. Sappiamo che siamo noi i primi i responsabili tra prestazioni e risultati, ma una predisposizione negativa di partenza non aiuta di sicuro. Forse enfatizziamo, tutto sommato chi si lamenta c’è sempre stato. Ma è anche vero che se a teatro cinque su cento si lamentano, li senti sempre. Ultimamente ho riscontrato un clima che non conoscevo. Se ci sono cose da chiarire, chiariamole. Il Genoa deve partire con la fiducia della sua gente: la Serie A è un valore importante da conservare e l’ambiente è una prerogativa fondamentale. Cosa dovremo aspettarci? Non sono un tipo da proclami. Posso dire che ci metteremo al lavoro già da subito per evitare di tornare affannosamente sul mercato di gennaio. La base c’è, sia di gioco che di giocatori».

Per chiudere l’ultima conferenza della stagione, Gasperini tira le somme dell’anno appena concluso: «Non riesco a dare un voto alla squadra, sono di parte. Però da questo gruppo ho ottenuto grandi soddisfazioni: li ho visti crescere fin da subito. Abbiamo inanellato una serie di buonissime prestazioni, a volte seguiti dai risultati, altre no. La sensazione è che con qualcosa in più potremmo toglierci soddisfazioni migliori». Sul finale in calando dei suoi giocatori, però, Gasperini non vuole sentir parlare di appagamento: «Non abbiamo mollato, forse solo un poco inconsciamente. C’è da dire che molte partite ci sono davvero girate male: Torino, Verona, Cagliari, Atalanta. Ma le soddisfazioni sono nettamente maggiori. In un complessi di 38 partite, può anche starci che qualcuna la giochi male. Non voglio rifarmi al “mal comune, mezzo gaudio”, però in questo campionato c’è anche chi dopo aver conquistato più di 80 punti ha concluso con tre sconfitte consecutive». 

Il momento che ha deciso in negativo la stagione del Genoa è arrivato senza dubbio dopo la disfatta di Verona: «Siamo arrivati in alto dopo la vittoria sul Chievo, poi il risultato contro la Juventus ha pesato molto. A Verona, poi, alla terza partita in otto giorni, è andata male: lì mi sono arrabbiato, tanto. Da quella partita in poi è mancato qualcosa, pur offrendo ottime prestazioni contro Milan e Torino. Spero che da oggi i tifosi guardino alla stagione in un altro modo. Cerchiamo di invertire la tendenza al ribasso degli ultimi anni, tra classifica e abbonamenti. Tornando al Genoa mi sono messo in gioco con una grossa scommessa: voglio fare qualcosa di buono per questa società».

Daniele Zanardi

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