La lavagna tattica: Genoa con gli artigli affilati contro la Lazio

L'inserimento di un attaccante di peso come Galabinov ha reso concreto l'attacco rossoblù. Ballardini ha costruito un bunker davanti a Perin


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[tps_title]13, il numero perfetto[/tps_title]

Perché il 13? Semplice: sono le panchine di Ballardini dal suo ritorno alla guida del Grifone. Esattamente le stesse collezionate da Juric prima di essere esonerato. Le due gestioni tecniche ora possono essere paragonate, non solo dal punto di vista dell’atteggiamento, ma anche dei numeri, avendo i due allenatori percorso un segmento di campionato praticamente identico-considerando anche la Coppa Italia-. Ingeneroso infierire su Juric, i cui numeri sulla panchina rossoblù sono però da bocciatura totale, soprattutto se paragonati con quelli del successore. Il tecnico croato in 13 partite ha collezionato 2 vittorie, 3 pareggi e ben 8 sconfitte, con 12 gol all’attivo e 20 subiti per un misero bottino di 9 punti. Ballardini al netto dello stesso numero di gare ha ribaltato il Genoa: 6 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte, 9 gol fatti e appena 8 subiti: la traduzione in punti è presto fatta, ben 21. Il tecnico ravennate non ha rivoluzionato l’assetto tattico del Genoa, anzi è ripartito da quel 3-5-2 adottato da Juric nel periodo più difficile della sua gestione, la mano del Balla ha toccato tasti più profondi, andando a stimolare lo spirito di una squadra diventata finalmente gruppo.

Ballardini durante Lazio-Genoa 1-2 (foto di Genoa CFC Tanopress)
Ballardini durante Lazio-Genoa 1-2 (foto di Genoa CFC Tanopress)
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