«…Da sempre noi siamo così, come un’onda che viene dal mare…»
Dopo due settimane di riposo, causa impegni delle Nazionali, è ritornato il campionato di serie A e con questo il nostro appuntamento con ciò che va e ciò che non va dell’amato Grifone.
IN (Cosa va) – Il nostro settore giovanile è sicuramente un fiore all’occhiello ed anche a Ferrara è stato dimostrato. Nella terra dove inizia il delta del grande fiume si sono messi in luce un giovanissimo, un giovane ed un ormai veterano, tutti nati e cresciuti nel fiorente e vincente settore giovanile del Genoa, gestito con abilità, professionalità e grande senso di appartenenza dal responsabili Michele Sbravati.
Mi riferisco a Cleonise (il giovanissimo), Ghiglione (il giovane) e Sturaro (il veterano). Cleonise, il giovanissimo, buttato nella mischia per la seconda volta dal mister Thiago Motta, ha dimostrato capacità e muso buono…peccato per l’occasione da gol non sfruttata, ma il virgulto ha dimostrato di poterci stare benissimo.
Ghiglione, il giovane, da vera “Freccia Rossoblù” della fascia destra, ha sfornato continui cross per le punte, ahimé inesistenti, confermandosi così il miglior “assist man” d’Europa nel suo ruolo.
Sturaro, il veterano, stupito egli stesso dell’inserimento nella formazione titolare, ha sfoderato una prestazione da vero Grifone, qual è, combattendo e battagliando in ogni zona del campo ed, udite, udite, unico a sfruttare l’ennesimo assist al bacio di Ghiglione, tramutandolo in gol con un efficace colpo di testa per il pareggio rossoblù.
Teniamoci stretto Michele Sbravati, vero ed autentico produttore di talenti (ricordatevi che al buon Michele bastò un tempo al Torneo di Viareggio per scoprire Romero, allora difensore del Belgrano).
OUT (Cosa non va) – L’attacco rossoblù. In tanti l’hanno detto ed io non posso altro che unirmi a questo coro di lamentele. Anche a Ferrara la squadra ha gestito per il 60% del tempo il pallone, ha creato numerose occasioni da gol, ma l’incapacità realizzativa di Pinamonti, l’imprecisione di Favilli, Agudelo e Cleonise hanno impedito al Grifone di far ritorno dalla terra estense con tre punti nel sacco.
Ad onor del vero bisogna anche dire che palese ed incoraggiante è stata la mezz’ora di gioco di Favilli, che per struttura fisica e tecnica rappresenta sicuramente l’ideale del centravanti che manca al Genoa. Speriamo che la Dea Bendata gli sia favorevole e non si debba più fermare per infortuni, così potremo dare ragione al grande portierone ed amico Claudio Salamini che definisce Favilli come un fenomeno.
Comunque non si può vivere di speranze, ma necessitano gol e punti, quindi la squadra ha bisogno necessariamente di un attaccante degno di tale nome, che possa essere il termine offensivo della grande mole di gioco espressa dalla squadra di Thiago Motta.
Non è mio compito suggerire alcun nome, sono sicuro che lo farà Thiago.
Saluti rossoblù a tutti.
Claudio Strinati