GIULIO VIGNOLO: «Positivo affrontare l’Inter dopo la sosta»

Intervista esclusiva con l'ex giornalista del Secolo XIX ed attuale opinionista di Telenord


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Un decano del giornalismo genovese, un grande esperto di calcio, un dichiarato tifoso rossoblù. Giulio Vignolo è uno dei punti di forza della nutrita e competente redazione sportiva di Telenord. Misurato e puntuale, l’ex penna del Secolo XIX ha la capacità di sintetizzare in poche parole il pensiero della maggior parte dei tifosi genoani. Durante questi decenni ne ha viste tante, ed il Genoa gli ha riservato più dolori che gioie. Ma ora che il vento sembra cambiato, Giulio Vignolo mantiene l’equilibrio di sempre e la vocazione di un tempo: proporre un giornalismo obiettivo al servizio dei telespettatori.

Giulio Vignolo è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net.

L’Inter è una delle tre squadre, assieme a Fiorentina e Livorno, che il Genoa non è ancora riuscito a battere da quando è tornato in serie A. Potrebbe essere la volta buona?

«Magari! L’anno scorso fu letale un gol a freddo di Zlatan Ibrahimovic mentre questa volta i nerazzurri si presenteranno a Marassi senza due pedine importantissime come le vecchie conoscenze Milito e Thiago Motta. E’ positivo che questo impegno, così duro, cada subito dopo la sosta, in modo tale da permettere ai rossoblù di presentarsi all’appuntamento in buone condizioni dopo il tour de force delle ultime settimane. Mi dispiace che non possa essere della partita Mesto, che sta attraversando un grande momento di forma, ma credo che se il Genoa riuscirà a tenere i ritmi alti potrà dire la sua».

Più gravi le assenze di Milito e Thiago Motta su un fronte o di Biava e Criscito sull’altro?

«Per il Genoa si tratta di due assenze pesanti ma, considerando l’ultimo periodo, se mancassero solo due giocatori, al di là dello squalificato Mesto, potrebbe essere una situazione ancora accettabile: in caso, invece, mister Gasperini avesse dovuto rinunciare a sei elementi come accaduto a Bologna, la partita sarebbe stata proibitiva».

Poche settimane fa la Sampdoria centrò il colpaccio contro gli uomini di Mourinho: quanto può pesare questo fatto sotto il profilo psicologico?

«Credo sia ininfluente. Quel che più mi lascia perplesso è che l’Inter possa perdere due partite sullo stesso campo».

Che Inter si aspetta?

«Ho avuto la possibilità di vederla diverse volte e devo confessare che non mi ha mai entusiasmato sotto il profilo del gioco. Se si parla di individualità il discorso è completamente diverso, e certi solisti sono in grado di tirar fuori la soluzione vincente in qualsiasi momento. Uno dei giocatori più temibili, a mio avviso, è Dejan Stankovic, elemento in grado di calciare con irrisoria facilità ed incredibile precisione da venticinque o trenta metri. Ecco, se l’Inter si trovasse in difficoltà credo che l’arma dei tiri da fuori potrebbe diventare pericolosa. Là davanti, poi, dovrebbero giocare Eto’o e Balotelli. Il primo si presenta da sé ed è inutile spendere parole sul suo conto; il secondo, invece, è quantomai imprevedibile: se è in giornata storta può diventare addirittura un impiccio per la propria squadra, se invece è ispirato può far male a qualsiasi retroguardia».

In caso dovesse scendere in campo, che tipo di partita si aspetta dall’ex di turno Hernan Crespo?

«Credo che, come contro la Juventus, sia già stabilita una staffetta con Floccari. Su Crespo, comunque, dobbiamo stare tranquilli: è un grandissimo professionista e, vedendo le maglie nerazzurre, non sentirà alcun tipo di nostalgia».

Claudio Baffico

 

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