CLAUDIO MANGINI: «Un ciclo volge al termine ma è doveroso onorare le partite che mancano»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net all'apprezzata penna de "Il Secolo XIX"


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L’esperienza non gli manca, la lungimiranza e la competenza neppure. Claudio Mangini, la prima firma della redazione sportiva de “Il Secolo XIX”, nella sua carriera ne ha viste tante e non può certo lasciarsi impressionare dalle polemiche che hanno seguito il passo falso casalingo del Genoa contro la Lazio. Un risultato che, di fatto, estromette la formazione rossoblù dalla corsa per un posto in Europa League. Il noto giornalista, in esclusiva per Pianetagenoa1893.net, indica i motivi per cui sarebbe imperdonabile affrontare con leggerezza le gare che mancano e, soprattutto, delinea un quadro completo e dettagliato su quelle che potrebbero essere le strategie della società nel corso del mercato estivo.

Claudio Mangini è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net

La sconfitta interna contro la Lazio induce a pensare solo al futuro?

«Non credo, in quanto c’è ancora un campionato da portare a termine, e concluderlo male non sarebbe opportuno considerando che, spesso, l’ultima immagine è quella che resta più a lungo. Piazzarsi all’ottavo o al decimo posto, inoltre, non è analogo anche sotto il profilo della ripartizione economica. E poi bisogna rispettare i tifosi disputando le partite che restano con il giusto piglio. Pensare al futuro è doveroso ma non si possono trascurare gli elementi di cui il Genoa già dispone e, tra i tanti, mi riferisco soprattutto ai giovani Lazarevic, El Shaarawy, Boakye e Cofie».

Quali sono i settori che la dirigenza rossoblù dovrà rafforzare in maniera più consistente?

«Mi pare abbastanza chiaro che un ciclo volga al termine soprattutto a causa dell’età elevata di alcuni dei protagonisti in rossoblù degli ultimi anni. Analizzando i vari reparti, direi che sarà necessario assicurarsi un portiere visto che Amelia non gode della stima del tecnico e Scarpi non può ricoprire il ruolo da titolare. In difesa servirà qualche innesto mentre a centrocampo Milanetto e Juric non sono più dei ragazzini. Sul fronte offensivo bisognerà capire cosa si intenderà fare di Acquafresca. L’ex bomber del Cagliari non dispone delle caratteristiche per reggere il gioco offensivo della squadra come facevano Borriello o Milito. Suazo, invece, al di là di sorprese tornerà al mittente. In altre parole, a mio avviso, il Genoa del futuro partirà da punti fermi come Criscito, Rossi, Sculli e Palacio, da alcuni giovani di qualità attualmente in prestito in altri club e da qualche promessa da pescare sul mercato straniero».

Il presidente Preziosi ha annunciato quattro colpi. Crede che potrebbero bastare per far compiere al Genoa un notevole salto di qualità?

«Ritengo che i quattro o cinque tasselli verranno inseriti nell’intelaiatura dell’undici titolare ma che, nel complesso, le facce nuove potrebbero arrivare ad essere anche dieci o dodici».

E per quanto riguarda il mercato in uscita cosa si attende?

«Tra i giocatori intoccabili che ho citato prima, la sorpresa negativa potrebbe essere costituita dalla cessione di Criscito, soprattutto per ciò che rappresenta questo giocatore anche in ottica futura. Non credo, però, che le strade dell’esterno campano e del Grifone potranno dividersi».

Che ne sarà di Bonucci e Ranocchia?

«A mio avviso ne resterà uno solo anche perché, con il modulo che utilizza Gasperini e con la presenza in organico di Dainelli, sarebbe difficile farli coesistere. Su Ranocchia le incognite riguardano lo stato di forma che potrebbe raggiungere ad agosto, dopo l’infortunio di cui è stato vittima. Interessa molto anche Chico, un giocatore di cui ho sentito parlare molto bene ma che, personalmente, ho visto all’opera solo un paio di volte».

La prima punta del Grifone versione 2010 – 2011, invece, chi potrebbe essere?

«Kuranyi sarebbe il giocatore giusto per garantire al Genoa un notevole salto di qualità. Molto ruoterà anche attorno ad Acquafresca: perdere un giocatore che prima o poi esploderà di sicuro sarebbe un vero peccato. Solo per una pedina di altissimo livello si potrebbe pensare ad uno scambio altrimenti si potrebbe optare per cederlo con una formula che possa permettere di riacquisirlo in qualsiasi momento. Resto convinto che, con un altro tipo di gioco, Acquafresca avrebbe potuto fare molto bene nel Genoa».

Abbandoniamo il tema mercato per un’ultima considerazione: che strascichi potrebbe lasciare la sconfitta contro la Lazio nel rapporto tra squadra e tifosi?

«Se i rossoblù giocheranno con dignità a Bari e disputeranno una bella partita contro il Milan lo strappo verrebbe subito ricucito. D’altronde il Genoa negli ultimi anni ha centrato la tanto agognata promozione dalla B alla A, si è salvato con largo anticipo ed è tornato in Europa dopo tanti anni. Analizzando questi risultati, al Grifone non si può proprio imputare nulla».

Claudio Baffico

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