Beppe Nuti: «Escludo che il Genoa faccia favori alle “pericolanti”»

Dopo la cocente sconfitta con la Juventus all’Olimpico di Torino, la seconda consecutiva dopo quella interna con il Cagliari, il Genoa deve già calarsi mentalmente nel match casalingo contro il Brescia, non un cliente ideale a questo punto della stagione. Contando che l’ultima vittoria risale al 13 marzo, grazie all’ 1-0 firmato Floro Flores sul […]


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Dopo la cocente sconfitta con la Juventus all’Olimpico di Torino, la seconda consecutiva dopo quella interna con il Cagliari, il Genoa deve già calarsi mentalmente nel match casalingo contro il Brescia, non un cliente ideale a questo punto della stagione.

Contando che l’ultima vittoria risale al 13 marzo, grazie all’ 1-0 firmato Floro Flores sul Palermo, non si può di certo definire “soddisfacente” il momento dei rossoblù. Le due recenti sconfitte hanno diminuito le possibilità di una permanenza di Ballardini per la prossima stagione, ma Preziosi ha ancora sei partite per valutare l’allenatore ravennate.

Pianetagenoa1893.net ha voluto analizzare questo periodo no del Balordo con uno dei volti più importanti del giornalismo genovese, Beppe Nuti.

Beppe Nuti, ieri il Genoa è riuscito ad andare per ben due volte in vantaggio sulla Juventus a Torino. A fine partita però i punti raccolti ammontavano a zero. Come definire la squadra rossoblù?

«E’ un Genoa dei rimpianti. Dopo la brutta partita con il Cagliari, ci si aspettava una risposta contro i bianconeri. La prestazione è stata comunque buona, ma questo Genoa è così: non fa risultato nonostante una partita giocata a buon livello e dopo essere passato in vantaggio per ben due volte. E’ un’annata così».

Un’annata altalenante che fin qui ha più deluso che soddisfatto. C’era da aspettarselo?

«Questa stagione va divisa in due parti. In principio con Gasperini c’era una squadra e una determinata filosofia, ormai nota da anni al Genoa e ai genoani. I giocatori acquistati però non hanno reso come ci si aspettava e poi sappiamo tutti com’è andata a finire. Con Ballardini, si è dovuto attendere fino a gennaio per adattare uno schema e un gioco diversi. E’ un Genoa comunque salvo, manca solo la matematica: il campionato fin qui disputato non è da buttare e neanche da sprecare. Mancano sei partite al termine che serviranno per migliorare la classifica, in prospettiva di un piazzamento più favorevole per la Coppa Italia e soprattutto per rispettare tifoseria e la società».

Tornando alla partita di Torino, ieri si sono visti alcuni errori di lettura del match di Ballardini. Diminuiscono le probabilità di una sua riconferma?

«Non saprei perché non so cosa pensa Preziosi. Credo però che queste due prove negative ma diverse, non giochino a favore di una sua riconferma. Ci sono ancora diverse partite importanti, tra le quali la sfida con Napoli ed il derby. Guai a tirare i remi in barca, i tre punti servono già da domenica col Brescia».

Eventuali nomi da suggerire per la prossima stagione?

«Preziosi ha dimostrato più volte di non aver bisogno di consigli per quanto riguarda il mondo del calcio. Ci ha sorpreso numerose volte, su tutti con l’ingaggio di Gasperini. Ora però, ci sono due realtà diverse da vagliare: o ci si affida ad un allenatore esperto e navigato, come Ranieri, o ad un allenatore emergente, anche di serie B, come Sannino o Atzori. Comunque sia, rimane la fiducia nell’operato del presidente».

Le rondinelle arriveranno al Ferraris in cerca di punti: il Genoa sarà in qualche modo arbitro per la rincorsa alla salvezza per i cugini sampdoriani. Si aspetta favori alle avversarie dei blucerchiati?

«Lo escludo senza dubbio. Preziosi per primo non accetterebbe simili scenari e il Genoa si giocherà le partite rimanenti con la solita professionalità e attaccamento alla maglia. Domenica sarà un incontro delicato perché il Brescia si giocherà il tutto per tutto ma gli uomini di Ballardini dovranno cercare i tre punti, dopo ben due sconfitte consecutive: dovranno vincere e convincere».

La stagione si chiude tra conferme ed papabili partenti. Come dovrà operare Preziosi sul mercato?

«L’ossatura della squadra c’è: si dovrà operare con interventi mirati e di qualità. Ci sarà ancora la vecchia guardia, fondamentale come sempre. Purtroppo c’è chi ha deluso: su Veloso bisognerà decidere se puntare ancora su di lui o no e su Eduardo, che con prestazioni altalenanti in un ruolo chiave non ha infuso sicurezza all’ambiente.

Se Criscito dovesse partire, c’è comunque un Antonelli che da quando si è messo a disposizione di Ballardini ha sempre fatto bene. Mantenuta l’ossatura, mancano quei tre o quattro acquisti di qualità tra cui un attaccante capace di arrivare almeno alla doppia cifra, un posto lasciato ancora vacante dopo la partenza di Milito. Da non trascurare, anzi, l’importante risorsa del vivaio rossoblù: campioni d’Italia, quest’anno qualificati alle fase finali con tre turni d’anticipo, da valorizzare e lanciare nella massima serie, specialmente adesso a salvezza acquisita».

Daniele Zanardi

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