Alessio Da Ronch: “Il Genoa deve cambiare atteggiamento”

Termina senza ne vincitori ne vinti l’incontro tra Genoa e Atalanta, valido per la seconda giornata di campionato. Al Ferraris le emozioni non sono certo mancate, come d’altra parte i “mugugni” dei tifosi rossoblù, più che per il risultato tutto sommato giusto, per il primo tempo piuttosto scadente degli uomini di Malesani. Alcune prestazioni deludenti […]


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Termina senza ne vincitori ne vinti l’incontro tra Genoa e Atalanta, valido per la seconda giornata di campionato. Al Ferraris le emozioni non sono certo mancate, come d’altra parte i “mugugni” dei tifosi rossoblù, più che per il risultato tutto sommato giusto, per il primo tempo piuttosto scadente degli uomini di Malesani. Alcune prestazioni deludenti da parte di uomini chiave come Kucka e Constant hanno permesso ampi varchi in mezzo al campo agli agguerriti nerazzurri. Sullo sfondo intanto, l’assordante silenzio della gradinata Nord nei minuti iniziali e i vari striscioni indirizzati ai giocatori “scioperanti” e al presidente Preziosi. A parlare con noi di questi temi caldissimi c’è Alessio Da Ronch, noto giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, esperto del mondo calcistico genovese e per l’occasione il nostro “Giornalista della settimana”.

Prima “steccata” dal nuovo Genoa di Alberto Malesani: un 2-2 alla fine accettabile, ma se non fosse stato per Kaladze al 95′ a quest’ora staremmo parlando di un’altra partita.

Per il risultato sicuramente, ma nell’inizio di campionato a volte valgono più i segnali dati dalla squadra all’allenatore che alcuni risultati che potrebbero sviare.

I due gol di ieri sono preoccupanti per quanto riguarda la tenuta della difesa?

Sono due reti che si aggiungono a quelli incassati dalla Nocerina in Coppa Italia: un po’ troppi. Il problema nasce da centrocampo e si riflette sulle difesa. Un segnale positivo è comunque il fatto che nonostante i gol incassati, non sia arrivata nessuna sconfitta. A differenza del Genoa di Gasperini, che per vincere era costretto a giocare bene: succedeva spesso per fortuna, ma quando la squadra era sottotono la sconfitta era inevitabile. Ora mi sembra più fluida e anche nelle giornate negative si riesce a raccogliere qualcosa.

Il centrocampo è il reparto più criticato con Kucka fuori dal gioco e Constant in confusione: a raggiungere la sufficienze forse solo Veloso.

Si, anche grazie al gol e al calo fisico dell’Atalanta nella seconda frazione. I problemi sono talmente evidenti che non preoccupano più di tanto. Kucka era l’oggetto del desiderio dell’Inter che ne ha acquisito la metà, Constant da due stagioni è nel mirino del Milan, e Veloso che è sempre stato ricercato da squadre importanti: o nessuno capisce niente di calcio, oppure questi giocatori hanno un grande valore. Toccherà a Malesani rinvigorire questo reparto che ha solo ampi margini di miglioramento.

Nel reparto avanzato, Palacio ha sempre tenuto occupata la difesa orobica, mentre Pratto è sembrato troppo isolato.

Pratto sembra far fatica contro le squadre con la difesa schierata: può far comodo nei confronti da disputare fuori casa quando le retroguardie avversarie lasciano più spazi. Conosciamo benissimo il valore di Palacio, che deve migliorare sotto l’aspetto delle trasferte, dove spesso non si dimostra determinante come al Ferraris, mentre Caracciolo ha fatto vedere buone cose. Un valore aggiunto sarà sicuramente Zè Eduardo, non appena si riprenderà dall’infortunio: già all’inizio del ritiro estivo aveva mostrato ottimi spunti che potranno servire anche a Malesani in un ottica di ritorno al 4-3-3.

Malesani nel dopo partita ha dichiarato di aver ancora bisogno di 5-6 settimane per vedere il vero Genoa: intanto, cosa deve cambiare per la trasferta di Roma?

Sul campo, credo che non stravolgerà la squadra. L’atteggiamento invece, è da dimenticare: il gol di Veloso nei minuti iniziali ha illuso i rossoblù, facendo credere che tutto sarebbe stato facile. A Roma contro la Lazio, la squadra dovrà dare il 100% se non vuole andare incontro ad una giornataccia. Dopo il pareggio di ieri, il tecnico veronese non si è nascosto dietro scuse o giustificazioni: ha già fatto intendere di aver appreso molte considerazioni dopo i primi 90′ del campionato. Non dimentichiamo che Malesani ha impostato il gioco della squadra principalmente sul 4-3-3 o sul 4-3-1-2: ieri l’inaspettato 4-4-2 non ha dato i frutti sperati e i giocatori, già in difficoltà e col modulo diverso, hanno lasciato molto campo all’Atalanta.

Tra i vari confronti estivi, solo le amichevoli con Padova e Sporting Gjion sono da considerare test affidabili: troppo poche per amalgamare bene la squadra?

Poche per poter accorgersi completamente dei difetti della formazione. Reputo inutili le troppe amichevoli contro squadre di livello nettamente inferiore. A volta, anche una sconfitta contro un avversario blasonato può far bene all’intero organico; una vittoria risicata contro una squadra di dilettanti può invece far suscitare qualche polemica. In queste due settimane di pausa del campionato, sarebbe stato molto utile disputare qualche amichevole di livello, come hanno fatto alcune squadre italiane.

In contemporanea con la partita, la protesta della Tifoseria Organizzata rossoblù contro lo sciopero dei giocatori e contro le dichiarazioni del presidente Preziosi in merito al calo degli abbonamenti. Non servirebbe un clima più disteso?

Tutto nasce dalle polemiche dell’ultimo derby e con la vicenda di Milanetto. Le questioni della società dovrebbero essere più distanti dai tifosi che, essendo tali, ragionano col cuore e non con la lucidità adeguata: la volontà dei tifosi non deve coincidere per forza con quella della società. Per quanto riguarda la sciopero, che non condividevo, credo che sia comunque da rispettare, come per qualunque altro sciopero. Alla fine la prima giornata è stata solo rimandata: non c’è stato un danno grave e non appena possibile si recupererà. Gli striscioni esposti ieri in gradinata Nord sono stati molto duri nei confronti dei giocatori.

Milanetto, per aver insultato i tifosi, mancando di rispetto, ha dovuto fare le valigie. Lo stesso rispetto però, dovrebbero averlo gli stessi ultrà verso i calciatori: se vuoi essere rispettato, impara a rispettare.

Daniele Zanardi

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