Fumogeni: niente porte chiuse, al Genoa una maximulta e una nuova diffida per il Ferraris

L'interruzione della gara col Chievo costa 15mila euro al club rossoblù, ma lo stadio resta aperto al pubblico. Squalificato per una giornata Laxalt

Il fumo del Ferraris durante Genoa-Chievo (foto di Fabio Rimassa)

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Scampato pericolo: niente porte chiuse per il Genoa. Il giudice sportivo Mastrandrea ha sanzionato l’accensione dei fumogeni e di un bengala sul terremo di gioco e le conseguenti interruzioni della gara nel secondo tempo con una multa di 15mila euro. Il Ferraris è però stato nuovamente diffidato. La sanzione è stata attenuata “per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza” si legge sul comunicato di Lega. E’ stato inoltre squalificato Laxalt per una giornata: l’esterno rossoblù ha ricevuto un cartellino giallo ed era diffidato.

CORI DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE – Il giudice ha inoltre disposto la chiusura del secondo anello verde di San Siro a causa dei cori di discriminazione razziale dei tifosi dell’Inter contro il giocatore Koulibaly del Napoli. Disposta anche la chiusura della Curva Nord dell’Olimpico di Roma a causa dei cori razzisti dei tifosi della Lazio contro il giallorosso Rudiger. In entrambi i casi, la sanzione è sospesa per un anno. L’Inter ha ricevuto anche un’ammenda di 10mila euro per “cori insultanti di matrice territoriale” contro il Napoli.

SQUALIFICATI – Due giornate di squalifica a Strootman (Roma) per la simulazione di un fallo da rigore. Una giornata a: Astori (Fiorentina), De Paoli e Gobbi (Chievo), Kucka (Milan), Muntari (Pescara), Rudiger (Roma), Conti (Atalanta), Crisetig e Falcinelli (Crotone), Freuler (Atalanta), Koulibaly (Napoli), Murillo (Inter), Nestorovski (Palermo), Parolo (Lazio)

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