ALFREDO BIONDI: «Il Genoa può arrivare tra le prime sei in classifica»

Il celebre avvocato, devoto alla causa rossoblù, ritiene che la squadra possa qualificarsi in Europa League. Inoltre con la politica di acquisizione di giovani giocatori «il futuro può forse essere migliore del presente»


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Una vita per il Genoa: è questo il motto che si può affibbiare ad Alfredo Biondi, celeberrimo penalista con un lungo passato in Parlamento. L’avvocato ha seguito il Grifone in tanti anni della sua storia: «purtroppo più nella cattiva che nella buona sorte» specifica ai microfoni di Pianetagenoa1893.net a cui ha voluto raccontare i suoi ricordi del calcio del passato e rivelare le sue impressioni su quello del presente. E’ molto fiducioso per il piazzamento finale della squadra e per gli acquisti svolti in prospettiva futura.

Avvocato com’è nato il suo amore per il Grifone?

«E’ nato a Pisa nel 1936, quando il Genoa comprò tre giocatori della squadra della città in cui sono nato: Bertoni, Marchi e Conti. Furono tre acquisti importanti: finì in quella che allora si chiamava Coppa Europa. All’epoca ero un bimbo ed ero raccatapalle».

Lei aveva conosciuto quei tre calciatori?

«Sì li conoscevo: uno di essi era allievo di mio padre che insegnava matematica. In seguito ho fondato il primo Genoa Club di Pisa. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, nel 1945 sono arrivato a Genova: soltanto allora ho visto giocare dal vivo i ragazzi con la divisa rossoblù. Ho sempre seguito il Genoa nella buona e nella cattiva sorte».

Lei è superstizioso?

«Pensi che anni fa, quando andavo in tribuna d’onore, c’era una specie di palla a cui mi aggrappavo pensando che portasse fortuna al Genoa».

Quali sono le differenze tra il calcio di oggi e quello del passato?

«L’innovazione odierna ha creato un calcio più atletico ed essenziale. Un tempo giocatori avevano più tempo per riflettere, studiare l’avversario e superarlo con un dribbling. Adesso invece non c’è tempo per pensare a cosa fare: gli avversari ruberebbero subito il pallone a chi è troppo riflessivo».

Ora si parla di “calcio totale”…

«Sì, non esiste più la divisione dei ruoli in campo. Anzi, i giocatori devono saper adattarsi a tutti quelli esistenti. Il Genoa interpreta molto bene questa nuova filosofia di gioco. Anzi, c’è qualcosa in più: tutti sono diventati potenziali attaccanti, una metamorfosi avvenuta da quando non c’è più un goleador, com’erano Borriello e Milito. Ciascuno è in grado di segnare, come ha fatto domenica scorsa Marco Rossi: speriamo però che adesso Acquafresca possa recitare il ruolo di capocannoniere».

Il Genoa adesso non incassa gol e fa punti: è il segnale di un atteggiamento difensivista di Gasperini?

«Diciamo che adesso esiste quello che un tempo era il centromediano, cioè Dainelli. Mancava la figura di riferimento in difesa dopo la partenza di Ferrari: l’ex giocatore della Fiorentina ha grande esperienza ed è il toccasana per il nostro reparto arretrato. In più abbiamo un portiere di gran classe come Amelia. Quindi non parlerei di atteggiamento difensivista, ma di una difesa perfettamente registrata».

La partenza di Biava creerà qualche problema?

«Non credo. Biava, pur essendo un giocatore di esperienza, ostruiva un eccellente difensore come Papastatopoulos, che diventerà un grande campione a livello europeo: potrà dare ancora tanto al Genoa.

E a centrocampo occorreva qualche rinforzo?

«Se dovesse ritornare, come spero, in piena forma Kharja non ci saranno problemi. Piuttosto mi preoccupa Zapater: in Spagna era un campione che purtroppo si è dimenticato di esserlo in Italia».

Secondo lei la politica improntata sui giovani sarà importante?

«Sicuramente sì. Già per il girone di ritorno si farà sentire l’apporto dei ragazzi presenti nella rosa. Se a ciò aggiungiamo il possibile arrivo di Bonucci e Ranocchia, oltre ai nuovi promettenti Aleksic e Gucher, il futuro si presenta molto confortante: forse migliore del presente».

Restiamo al presente: quali obiettivi potrebbe raggiungere il Genoa?

«Se la squadra di Gasperini riuscisse a cogliere un punto a Torino contro la Juventus e a cogliere tre successi nelle prossime gare in casa può certamente ambire alle posizioni di alta classifica».

Quali in particolare?

«Può puntare sicuramente alle prime sei: ciò significherebbe un posto assicurato in Europa League».

Il presidente Preziosi ha protestato per le pessime condizioni del manto erboso del Ferraris: cosa si può fare per ovviare a questa situazione scandalosa?

«Mi spiace dirlo ma se il Comune non investe in una risorsa importante come lo stadio ha una visione miope. Una città importante come Genova, che ha due squadre tra le prime posizioni del campionato, deve avere un impianto adeguato. Occorre ristabilire un rapporto adeguato, attraverso tecnici specializzati, tra il terreno e le zolle: è un assurdo che una regione che esporta fiori in tutto il mondo non sappia risolvere il problema del manto erboso del Ferraris».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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