Genoa con l’anima giusta: Gilardino è vicino a trovare l’equilibrio

I rossoblù hanno un nuovo spirito che si addice alla Serie A

Genoa
La squadra dopo un gol (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Nel delicato processo di costruzione del Genoa sembra che mister Gilardino abbia trovato il collante di squadra: l’anima. Un elemento fondamentale rinvenuto già alla quarta giornata del torneo, in netto anticipo rispetto a taluni squadroni italiani, come Atalanta, Roma e Napoli, che ancora non si sono (ri)trovati. Il Grifo, invece, da buona eccezione in un mondo di regole, pare aver trovato un nuovo equilibrio su cui poggiare l’asse della stagione. Lo dice il campo, più che il risultato di sabato; lo testimonia lo spirito con cui i giocatori del Genoa hanno affrontato occhi-negli-occhi i campioni d’Italia, senza abbassare lo sguardo sul petto dove brilla il loro tricolore. Al Ferraris è stata una vera ordalia, come ama scrivere il maestro Beccantini, alla quale Garcia – invero goffo tenente, più che fine Gabo Marquez – deve riabituarsi in fretta, dopo i dieci mesi trascorsi nelle cattedrali del deserto, se tiene a essere presente alla prima del nuovo film di Natale del suo principale.

Gilardino cerca la combinazione tattica ideale, sente la traccia come un setter. Capisce che vi è vicino. Sorprende il Napoli con due linee da quattro e due attaccanti incapsulati in una ventina di metri per togliere profondità a Osimhen: il calcio è semplice. In questo momento, il mister è la copia del protagonista di un romanzo di Tabucchi, quel dottor Pereira che, una volta edotto della teoria della confederazione delle anime, dà ascolto al proprio io egemone che gli cambia la vita da grigio abitudinario. Gilardino ha mutato il proprio modo di vivere la partita, meno braccia conserte da accademico impacciato alla lavagna e più trasporto che meglio si addice al ribollente girone infernale di Marassi: assieme ad esso, il tecnico vuole cambiare anche l’identità da imprimere alla squadra. Il Genoa ha più di un’anima ma solo una prevale sulle altre e sarà quella che condurrà il Grifone alla salvezza.

La partita casalinga con il Napoli ha evidenziato la corretta accordatura tra la squadra e l’ambiente: anche se avesse perso all’ultimo secondo dopo una prestazione così incessante nella sua generosità e voglia di fare risultato, il Genoa avrebbe ricevuto senz’altro gli applausi del proprio pubblico genovese. Quando è accaduto in passato, raramente i rossoblù hanno sbagliato l’obiettivo della stagione e Gilardino, attento osservatore di cabala e numerologia, punto a suo favore essendo vessillifero del più esoterico tra i club italiani di calcio, se ne sarà accorto. Prima che il calendario torni a essere clemente, il Grifo ha eretto una piccola parte della classifica personale con i punti presi alla prima e alla seconda dello scorso campionato. É un peculio, mica una fortuna. Conta la fiducia. E la voglia di costruire il Genoa a partire dall’anima che ha dimostrato contro il Napoli.

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