Braccio di ferro Lo Monaco-sindaco di Messina sull’uso dello stadio San Filippo

E’ in atto un braccio di ferro tra Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina ed ex dirigente di Genoa, Catania e Palermo, e il sindaco di Messina Renato Accorinti. riguardo all’uso dello stadio San Filippo. In una conferenza stampa il massimo dirigente giallorosso aveva annunciato di voler lasciare il club. “Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità – si […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

E’ in atto un braccio di ferro tra Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina ed ex dirigente di Genoa, Catania e Palermo, e il sindaco di Messina Renato Accorinti. riguardo all’uso dello stadio San Filippo. In una conferenza stampa il massimo dirigente giallorosso aveva annunciato di voler lasciare il club. “Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità – si legge su Messinasportiva.it – iscrivendo la squadra con un ingente sforzo. Adesso mettiamo la società in mano al sindaco ed ai suoi collaboratori. Spero abbiano la lucidità e la passione per dotare di una guida adeguata questo club. Ringrazio tutti e mi fermo qui”. Lo Monaco ha proseguito: “Ho preso questa decisione perché è inammissibile il comportamento delle Istituzioni, che non hanno avuto né rispetto, né riguardo per noi. I concerti peraltro non portano un indotto sufficiente (il riferimento è agli spettacoli di Vasco Rossi e Jovanotti, ndr). Vendendo 60mila biglietti potranno ricavare 3 milioni di euro ma dubito che la ricaduta per la città sia davvero così rilevante. Evidentemente il ritorno è soprattutto per chi si esibirà e per chi venderà i tagliandi. L’anno scorso, da neopromossa, abbiamo ottenuto una deroga per l’impianto di illuminazione, che quest’anno invece si dovrà ripristinare: occorrono 93mila euro. Manca poi anche la video-sorveglianza. Il 31 agosto è previsto l’esordio in campionato. Non potremmo certo andare a giocare a Reggio Calabria o a Catania. Il comodato d’uso dovrà essere rinnovato da settembre 2014 a settembre 2015. Il giorno dopo però abbiamo appreso che lo stadio è stato concesso ad una ditta di Catania dal 6 luglio al 6 agosto del prossimo anno. Questa è una leggerezza pazzesca. Non possiamo certo rinunciare all’impianto, agli uffici, alla foresteria, con il rischio di pregiudizio del manto erboso. A Catania dopo il concerto di Ligabue ancora contano i danni. È fuori da ogni logica parlare con una società, la squadra della città, che rappresenta il cuore e la fede di tanti messinesi, ed il giorno dopo prendere accordi con altri. Mi sono sentito preso per i fondelli. Il San Filippo è di proprietà del Comune ed attualmente è nell’abbandono più totale. Ci sarebbero tanti interventi da fare, con un esborso economico notevole. In questi due anni abbiamo manifestato i nostri problemi all’Amministrazione, effettuando interventi di manutenzione straordinaria, ad esempio per il rifacimento delle panchine, per il quale avremmo dovuto ricevere un rimborso. Riceviamo bollette dell’Enel molto elevate ed abbiamo chiesto al Comune di metterci in condizione di pagare soltanto i nostri consumi mentre non c’è neppure un contatore dedicato. I ragazzi del vivaio sono stati costretti per un anno a recarsi a Monforte San Giorgio, accompagnati dai loro genitori. Per risolvere questo problema avevamo chiesto due aree al Comune, una individuabile nel parcheggio a monte dello stadio ed una a valle. Avevamo presentato i progetti per la realizzazione di campi ed una piscina all’aperto, ma ci hanno comunicato lunedì che adesso non possono esserci più concesse. Abbiamo chiesto anche la concessione del Celeste, nel quale siamo disponibili a realizzare ex novo un terreno in erba sintetica”.

Il sindaco ha immediatamente replicato, durante un incontro con una delegazione di tifosi del Messina: “Negli anni scorsi il San Filippo ha ospitato svariati concerti. Lo Monaco continua invece ad opporsi nonostante gli organizzatori, contattati telefonicamente, abbiano confermato che non occuperanno gli uffici e la sede legale della società, e ripristineranno il manto erboso dopo i due eventi. Continuano a ripetere che, se non ritiriamo la delibera, loro lasceranno la guida della società. A mio avviso è inconcepibile che per due concerti, peraltro in programma tra tredici mesi, una proprietà decida di mollare. Evidentemente ci sono altri problemi che non riesco a spiegarmi. Dopo tre ore di discussione proficua è un paradosso arrivare a questo: è come se si volesse buttare una bomba atomica per uccidere una zanzara”.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.