UN TACCO DI CLASSE: gli interrogativi sul futuro del Grifone

È finito finalmente un campionato abbastanza tormentato. È finito non in bellezza, ma gli applausi non sono mancati. Ora si riparte. Ed è questo il momento più delicato per il Grifo. Due personaggi alla ribalta: Gasperini avvolto dagli applausi, una vera apoteosi, dunque un grido solo: “Resta cu mmè…” (come direbbe Modugno). E dall’altra parte […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

È finito finalmente un campionato abbastanza tormentato. È finito non in bellezza, ma gli applausi non sono mancati. Ora si riparte. Ed è questo il momento più delicato per il Grifo.

Due personaggi alla ribalta: Gasperini avvolto dagli applausi, una vera apoteosi, dunque un grido solo: “Resta cu mmè…” (come direbbe Modugno). E dall’altra parte Preziosi, immobile sulla sua poltrona, fermo nei suoi principi, convinto comunque di poter andare avanti nei suoi programmi: “Decido tutto io, non i tifosi”. Già, i tifosi. Due striscioni, domenica, hanno posto alcuni interrogativi: “Noi avanti tutti uniti per il bene del Genoa”, dunque voglia di evitare polemiche, ma stare unitissimi insieme al Grifone. Ma sotto c’era un altro striscione: “Fabrizio e Milanetto liberateci dai vostri mastrussi, vogliamo un grande Genoa”. (A proposito: che mai saranno questi “mastrussi”?).

Segno che una certa “rottura” rimarrà, perché è certo che Preziosi non rimuoverà dai loro incarichi né il figlio (per altro sempre molto apprezzato negli anni scorsi), né Milanetto, in verità, ottimo “segnalatore” di giovani talenti.

DOMANI – Ecco dunque gli interrogativi che piombano sul futuro del Genoa. Gasperini se ne andrà davvero? Preziosi ha già in mano il triennale di Juric? Il presidente ha detto: “Parlerò guardando negli occhi Gasperini, non sui giornali o in tv”. Bene: l’augurio è che si sbrighi a farlo, perché ormai siamo prossimi al mercato, ci saranno i ritiri, ci sono le scelte tecniche e tutto quello che già riguarda la prossima stagione.

La sensazione è che Gasperini sa già di essere esonerato e forse sa già la sua futura destinazione. Rimane un onere non da poco per Preziosi, nel caso in cui l’allenatore restasse fermo al Genoa in attesa di una sistemazione: si tratta di due anni di contratto a 1 milione e 200mila euro l’anno, pari a una cifra lorda di quasi 5 milioni. Un’enormità. Dovesse essere silurato, al tecnico dovrà essere corrisposta la cifra pattuita nero su bianco.

In questo momento, è nostra opinione che sarebbe un peccato “rompere” questo matrimonio (“non è amore – ha detto Preziosi – è rispetto per ciò che ci ha uniti finora”) perché l’entusiasmo è tornato, la sensazione è che Gasp stava bene a Genova e al Genoa, aveva superato anche i traumi della “rottura” con i rivoluzionari. Insomma: un momento di perfetto equilibrio organizzativo e psicologico.

Ma Preziosi evidentemente ha altri obiettivi: e forse Juric è quello che gli dà meno pensieri. Ma attenzione: non dimentichiamo cosa è successo anni fa con i vari Malesani, Liverani, Balllardini, Marino, De Canio e altri, bruciati perché inadatti. Ora si sa che qualche “pezzo” importante sarà ceduto, gli elenchi di chi va sono già su tutti i giornali e i nomi sono quelli veri: Pavoletti, Rincon, Izzo, Ansaldi (possibile riscatto dallo Zenit e poi rivenduto), De Maio. Mica poca roba! E la “povera anima” che verrà avrà di che penare a mettere insieme elementi nuovi che arriveranno sicuramente, ma dovranno sostituire quel bel collettivo che ogni anno il Gasp (e solo lui) metteva insieme con grande abilità. Sappiamo che il calcio è problematico: ma dire addio a un Gasp lo è ancor di più.

Vittorio Sirianni

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.