(S)Visti da lontano – Preoccupa molto la strategia di Liverani

Il Grifone stecca l’esordio e rende ancora più irta la strada di Liverani. L’ex regista dovrà dare fondo a tutte le sue conoscenze per superare il debutto da brivido Inter a San Siro, Fiorentina in casa, sosta e derby d’agosto.  Intendiamoci: il passaggio del turno di Coppa Italia non avrebbe certo fatto fare salti di gioia […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Grifone stecca l’esordio e rende ancora più irta la strada di Liverani. L’ex regista dovrà dare fondo a tutte le sue conoscenze per superare il debutto da brivido Inter a San Siro, Fiorentina in casa, sosta e derby d’agosto. 

Intendiamoci: il passaggio del turno di Coppa Italia non avrebbe certo fatto fare salti di gioia al popolo rossoblù e che l’eliminazione sia avvenuta per mano dello Spezia rappresenta poco più di un leggero fastidio. 

Preoccupa invece, e tanto, la strategia adottata da Liverani (solo da lui?).

Ballardini docet. Il Balla aveva impostato e raggiunto la salvezza azionando due leve tattiche. La prima, difesa chiusa con 3 centrali di ruolo e due esterni fluidificanti. La seconda, palla lunga per le prodezze di Borriello.

La scelta di Liverani di riproporre la linea a 4 appare un suicidio assistito. Portanova e Manfredini sono forti ma abbastanza lenti, Antonelli ha sempre avuto evidenti limiti in copertura, e la fascia destra è per il 50% da scoprire (Vrsaljko) e per il 50% inadeguata (Sampirisi). 

Ieri Liverani ha candidamente ammesso di essere stato costretto a passare a gara in corso a 5 dietro, senza aver mai provato in ritiro il modulo. Dichiarazione figlia dell’inesperienza, ma è la sostanza a preoccupare. La prima prova ufficiale contro una squadra di B ha già sgretolato i sogni di bel gioco e riabilitato quel catenacciaro di Ballardini?

La seconda leva tattica, palla lunga per le prodezze di Borriello, non è nelle sfere del Mister, ma di Preziosi, che peraltro è sempre stato un grande sponsor del napoletano. Ci piace pensare che Il “Bel Marco” sarà la punta del prossimo Genoa.  

Gilardino è fortissimo ma sappiamo non essere in grado di caricarsi la squadra sulle spalle.

Marco ha invece già dimostrato di poter reggere da solo l’attacco del Vecchio Balordo. I suoi gol saranno decisivi per una salvezza tutta da conquistare. Possibilmente con una difesa bunker.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.