Promossi&bocciati: Perin fa gli straordinari, Kucka disastroso, Gila ingiudicabile

Perin 7: tiene in piedi la baracca finché può con autentici prodigi di riflesso e prontezza: le chiusure su Pogba, Tevez, Llorente e Pirlo finiranno dritte su qualche compilation di parate su Youtube. Miracoli non sfruttati dal resto della squadra, ma che limitano il passivo a sole due lunghezze. Marchese 5: dopo l’arrembante esordio di […]


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Perin 7: tiene in piedi la baracca finché può con autentici prodigi di riflesso e prontezza: le chiusure su Pogba, Tevez, Llorente e Pirlo finiranno dritte su qualche compilation di parate su Youtube. Miracoli non sfruttati dal resto della squadra, ma che limitano il passivo a sole due lunghezze.

Marchese 5: dopo l’arrembante esordio di una settimana fa, l’ex esterno del Catania sprofonda nell’anonimato generale della formazione di Gasperini. Rinuncia a spingere sulla sua fascia, lasciando spazio all’indisturbato assedio bianconero.

Portanova 5: pomeriggio di burrasca per la difesa rossoblù. Il capitano fa quello che può per tenere unita la sua ciurma, ma i fulmini bianconeri sono letali per la traballante roccaforte issata da Gasperini.

Manfredini 4.5: Le maglie bianconere arrivano da ogni parte: se poi le divise portano pure i nomi di Tevez e Llorente allora c’è poco da fare. Lotta ma è in evidente difficoltà. 

Antonini 5: Il Genoa arrivato a Torino è una vittima sacrificale offerta alla voglia di riscatto della Juventus di Conte. Dei tre della difesa è sicuramente il meno peggio, specie nel primo tempo. Ma quando si gioca solamente nella propria metà campo contro avversari del calibro di Tevez, c’è davvero poco da fare. (33′ st Centurion sv)

Vrsaljko 5: Frenato dal peso delle disposizioni difensive, non lascia mai andare le gambe per cercare la ripartenza sulla fascia, l’unica soluzione a disposizione per una squadra che vuole fare del contropiede la sua arma. Timido.

Kucka 4.5: in 90 minuti si nota solamente per il tappeto rosso steso ai piedi di Tevez in occasione del 2-0. Con il corpo è allo Juventus Stadium, con la mente è da tutt’altra parte. Abulico.

Biondini 5: ha voglia di fare, ma con poca lucidità e davvero troppa frenesia. Il fallo commesso su Asamoah in occasione del rigore ne è la dimostrazione: un’entrata sciagurata su un avversario chiuso da altri due giocatori posizionati in area. Che poi il contatto sia avvenuto chiaramente fuori area è un’altra storia.

Antonelli 4.5: Appare confuso sulla posizione da prendere, propendendo spesso ad accentrarsi inspiegabilmente verso il centrocampo, senza mai dare il punto di riferimento sulla fascia. Esce nell’intervallo, frastornato. (1′ st Fetfatzidis 6: Gasperini gli concede tutto il secondo tempo, ma l’andamento del match è ormai deciso sin dai primi minuti. Prova a vivacizzare l’inesistente carattere del Genoa, ma di fatto predica nel deserto)

Bertolacci 5.5: E’ l’unico che prova a scalfire l’inossidabile corazza bianconera, tornata a lucidare dopo le opache prestazioni di Firenze e Madrid. Si fa vedere e, quando può, prova a girare il pallone dall’area di rigore in su. Ma la squadra non esce mai dalla propria metà campo. E intanto Gilardino è smarrito tra le maglie bianconere.

Gilardino sv: tra la centinaia di partite disputate dall’attaccante di Biella, questa, non per colpa sua, è quella che assomiglia di meno ad un incontro di calcio. Lasciato drammaticamente solo per un tempo intero, riceve giusto un paio di palloni buttati a casaccio in mezzo ad una selva di divise bianconere. Gasp lo sostituisce all’intervallo in vista dell’incontro di mercoledì con il Parma: Gila ritrova contatto umano con i compagni in panchina e ringrazia. Giudicarlo con un voto sarebbe obiettivamente scorretto. (1′ st Konaté 5.5: dà il cambio all’eremita biellese ed è più fortunato nel trovare qualche segnale di conforto dai suggerimenti di Fetfatzidis. Ma la partita è già decisa)

L’allenatore – Gasperini 5: “Primo: non prenderle”, recita una delle più famose leggi non scritte del calcio. Il Genoa visto a Torino sembra prendere troppo alla lettera questo comandamento, rinunciando a priori non tanto ad impensierire la Juventus, quanto a superare la metà campo. Gli uomini scelti da Gasperini sono giusti (ad eccezione forse dell’abulico Kucka, a discapito di Fetfatzidis), ma è l’atteggiamento messo in campo ad essere sbagliato. Nessun campanello d’allarme per quella che più che una partita è una “mission impossible”, rigore su Asamoah a parte. Mercoledì a Genova arriva il Parma: l’occasione per rialzarsi è già fra tre giorni.

Daniele Zanardi

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