Promossi&bocciati – Lamanna dal cielo, De Maio fondamentale, Rincon mai domo

Perin 5.5: Nainggolan è lì, tutto solo, pronto a calciare. “Prendo quello che prendo”, deve aver pensato Perin: gambe. “Ecco”. Rigore e rosso. Che interrompe una mezzora notevole, impreziosita da un doppio intervento da compilation di miracoli su Youtube su Gervinho e Ljajic. Roncaglia 6: Solo il fatto di trovarsi di fronte uno come Ljajic […]


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Perin 5.5: Nainggolan è lì, tutto solo, pronto a calciare. “Prendo quello che prendo”, deve aver pensato Perin: gambe. “Ecco”. Rigore e rosso. Che interrompe una mezzora notevole, impreziosita da un doppio intervento da compilation di miracoli su Youtube su Gervinho e Ljajic.

Roncaglia 6: Solo il fatto di trovarsi di fronte uno come Ljajic fa pensare all’inizio di una giornata no. “Ronca” tiene come può e si distingue per un paio di interventi da osso duro. Graziato da Gervinho partito da un suo liscio, si rifà salvando su Totti pronto a spaccare la porta col destro. Nel bene e nel male.

De Maio 6.5: Quando incassi un gol in dieci uomini, per di più a fine primo tempo, il rischio imbarcata è dietro l’angolo. Il francese prende in consegna il timone e detta ai suoi le istruzioni per portare a casa la pellaccia. Svaria da un fronte all’altro della difesa e tiene in piedi il risultato, Gasp lo toglie per giocare l’all-in con Pinilla. (24′ st Pinilla sv: poche chances per incidere)

Burdisso 6.5: Il mare è in tempesta, ma la nave rossoblù è dura da affondare. L’argentino è un vecchio marinaio, ne ha passate tante. E sa che non è facile competere con la rapidità dei suoi compagni. “Buca” su Gervinho nel primo tempo, sale in cattedra nella ripresa con l’uscita di De Maio.

Antonelli 6.5: La sua prestazione è uno spot alla dedizione. Non c’è tempo per respirare, si corre e basta. Resta basso per necessità, dalla sua parte nella ripresa si corrono pochi rischi.

Rincon 6.5: “Generale” dietro la collina, ci sta la Roma che è quasi prima. E va forte, specie a centrocampo. Lavoro sporco, il suo, e scintille da subito con Nainggolan. Denti stretti e ritmi alti, per tutta la partita. All’ultimo secondo, l’orgoglio del “Generale”: gol. Ma la bandiera alzata non ha i colori rossoblù: è quella dell’assistente. E il nemico non è vinto né battuto.

Bertolacci 6.5: Gara contro il suo passato e, forse, il suo futuro, con la maglia del presente rossoblù. Metà del cartellino è del Genoa, l’altra è della Roma che trova in lui l’elemento più vivace del centrocampo di Gasperini. Non è una partita per gambe deboli, “Berto” lo sa e non esita a sporcarsi le mani, trascinando i suoi all’assedio finale.

Sturaro 6: Sacrificio e polmoni al servizio della squadra. Si trova di fronte due signori del calcio, Keita e Pjanic, e un feroce cane da guardia come Nainggolan, ma non tira mai indietro la gamba. Difetta in precisione in qualche frangente, ma getta sempre il cuore oltre l’ostacolo.

Perotti 6: Primi scampoli di gioco ed è subito spettacolo. In dieci, però, c’è solo da rincorrere. Privato dal compito di svariare, quando esce Matri deve tenere il peso del reparto da solo. Non riesce ad incidere, ma ha il merito di provarci sempre.

Matri 5: Già dai primi tocchi non sembrava una giornata memorabile, figuriamoci con l’uomo in meno. Ha solo una palla buona e la sfrutta al meglio delle possibilità, ma De Sanctis è attento. In generale poco consistente, Gasperini preferisce affidare il peso dell’attacco al solo Perotti. (1′ st Edenilson 5: Gasperini lo inserisce per rinforzare la fascia destra. Ci prova, ma non sta in piedi. Tacchetti sbagliati, Ljajic e Gervinho scatenati, e il brasiliano non ne combina una giusta).

Falque 6: Giusto il tempo di prendere le misure e svariare, quando possibile, da un fronte all’altro. Prestazione lodevole interrotta per necessità numeriche: con Perin espulso, è lui il sacrificato da Gasperini. (30′ pt Lamanna 7: Un minuto prima era comodo, al caldo e, forse, senza pensieri. Nel giro di 60”, gli tocca svestirsi, correre verso la porta e trovare Ljajic pronto dal dischetto. Caricata la gamba destra, tuffo esplosivo a sinistra: parata. E il Ferraris è una bolgia. Non male come prima palla toccata in Serie A. Poco da fare, poi, sull’acrobazia di Nainggolan. Lamanna dal cielo)

Allenatore – Gasperini 6.5: Vero che ogni partita inizia sullo 0-0, ma a volte con squadre così il campo sembra in salita. Lo è ancora di più con l’uomo in meno e un gol propiziato da una svista arbitrale. Ma il suo Genoa ha il merito di non darsi mai per vinto, nonostante un gap qualitativo visibile a occhio nudo. Espulso per proteste, guida i suoi dalla tribuna e con il cambio De Maio-Pinilla dà nuova prova della sua spregiudicatezza. Il risultato non lo premia.

A disposizione: Prisco, Antonini, Izzo, Marchese, Rosi, Greco, Mussis, Lestienne, Fetfatzidis.

ROMA (4-3-3): De Sanctis 6.5; Maicon 7, Yanga Mbiwa 6, Astori 6.5, Holebas 6; Pjanic 6.5, Keita 6, Nainggolan 7; Gervinho 6.5 (38′ st Iturbe), Florenzi 6, Ljajic 7 (32′ st Totti sv). Allenatore: Garcia. A disposizione: Lobont, Curci, Torosidis, Manolas, Cole, Emanuelson, Paredes, Strootman, Destro, Borriello, Verde.

Arbitro – Banti di Livorno: 4.5

Daniele Zanardi

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