ESCLUSIVA PIANETAGENOA/Tessera del tifoso: Federsupporter diffida Figc e Lega Calcio e propone l'autocertificazione

L'associazione suggerisce la dichiarazione per i sostenitori di non essere sottoposti a Daspo o a condanne per reati da stadio per evitare eventuali violazioni. Intanto, alcuni tifosi ricorrono al Tar Lazio contro la legge Amato del 2007


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Dopo le dichiarazioni odierne del ministro dell’Intero Roberto Maroni, vi riproponiamo questa nostra esclusiva di ieri sera sulla Tessera del tifoso.

Sorpresa: la tessera del tifoso non è prevista dalla legge ordinaria, ma da circolari e altre disposizioni amministrative del ministero dell’Interno. Per questo provvedimento che dovrebbe essere obbligatorio dalla prossima stagione, sia per acquistare abbonamenti sia i biglietti delle trasferte, esiste un sistema per evitare i possibili contenziosi giuridici: l’autocertificazione di non aver commesso reati negli stadi. Queste conclusioni sono emerse oggi a Roma nel convegno di Federsupporter (il sindacato che tutela gli interessi dei sostenitori delle società sportive) “Tessera del tifoso, misura di sicurezza o strumento di marketing?”. Ma c’è di più: nel suo intervento l’avvocato Lorenzo Contucci, esperto di ordine pubblico negli impianti sportivi, ha annunciato che è in corso al Tar del Lazio la causa promossa da alcuni tifosi contro l’articolo 9 della legge 41 del 2007 (cosidetta “legge Amato” sugli stadi) riguardante le disposizioni antiviolenza. Federsupporter ha sottolineato queste problematiche in una lettera di diffida inviata il 18 giugno scorso alla Figc e alla Lega Calcio. Nel testo, firmato dal presidente Alfredo Parisi, si sottolinea che la tessera «suscita più che legittime perplessità e più che legittimi dubbi». C’è un punto in particolare che desta preoccupazione: «Ulteriori problemi sono rappresentati dalla tutela al diritto alla riservatezza». Si rischia, secondo Federsupporter, che le società di calcio «possano incorrere in gravi rischi sotto il profilo amministrativo, penale e civile». Sarà certamente noto, prosegue Parisi, alla Federazione e alla Lega «che già pende un ricorso dinanzi al Tar del Lazio che, se accolto, potrebbe avere importanti ripercussioni sulla predetta tessera e sulle predette società».

Federsupporter propone una moratoria riguardo alla tessera del tifoso «in attesa di necessari approfondimenti e di necessarie verifiche preventive (per esempio con l’Autorità garante della Privacy) e in attesa di provvedimenti giudiziali e di provvedimenti legislativi». Inoltre, il sindacato dei tifosi propone un “uovo di colombo”: introdurre l’autocertificazione, strumento già previsto dalla legge. «E’ sufficiente che all’atto dell’acquisto dell’abbonamento o del biglietto – spiega Massimo Rossetti, responsabile area legale di Federsupporter – il tifoso fornisca anche una contestuale autocertificazione, magari attraverso un modulo predisposto dal ministero dell’Interno, e distribuito a tutte le rivendite con la quale si certifichi di non aver riportato condanne per reati da stadio e di non essere soggetto a Daspo (NDR: la misura preventiva di divieto di accesso alle manifestazioni sportive». In caso di false dichiarazioni, il dichiarante può essere perseguito d’ufficio e punito con la reclusione fino a due anni. Invece, la tessera del tifoso diventerebbe una semplice fidelity card come avviene già ad esempio in Inghilterra. «E’ evidente che con questa soluzione – prosegue Rossetti – la tessera del tifoso, anziché essere o apparire come ora una misura poliziesca e di schedatura indiscriminata, potrebbe diventare una tipica carta di fidelizzazione del cliente come tante altre consimili che usualmente sono fornite alla clientela come fanno i supermercati e i centri commerciali». L’adesione a questo tipo di carta sarebbe in questo caso libera: si scioglierebbe dunque il “pasticciaccio brutto” della tessera del tifoso che, com’è nelle intenzioni attuali, diventerebbe assieme uno strumento per l’ordine pubblico e una carta per usi commerciali. Infatti, nella circolare del 14 agosto 2009 del ministero dell’Interno si spiega che «il programma tessera del tifoso, così come varato dall’Osservatorio, rimane un preciso strumento di partenariato pubblico/privato che si rivolge ai supporters per fornire servizi e renderli protagonisti di un percorso di affermazione della legalità negli stadi e nelle località che, tradizionalmente, sono interessate alla presenza di tifoserie». Federsupporter ha spiegato meglio la natura della tessera così com’è adesso: «E’ in pratica anche una carta prepagata ricaricabile – afferma Parisi – dove più il tifoso più spende e più e importante. Ma questo grande tifoso-consumatore può anche essere degradato dalla società sportiva qualora venga sottoposto a Daspo o condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati sportivi. Non si capisce come si giustificherebbe l’annullamento dei premi cumulati in precedenza da una condanna in primo grado che, nelle fasi successive del giudizio, veda poi assolto il tifoso». Federsupporter ha anche quantificato il costo della tessera-carta prepagata per i sostenitori: ipotizzando un costo medio di 121,20 euro per i 140.812 abbonati si arriva al totale di oltre 17 milioni.

Marco Liguori

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