ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – TOMAS SKUHRAVY: «Nel modulo di Gasperini mi sarei trovato a meraviglia»

Un bomber di razza, un idolo dei tifosi. Tomas Skuhravy è entrato nella storia del Genoa a suon di gol e di capriole, caratterizzando una delle stagioni più esaltanti del recente passato rossoblù: quella dell'Europa


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Quando si parla di Europa il pensiero dei genoani vola subito a quel tandem offensivo diventato l’incubo di tante difese: Tomas Skuhravy e Pato Aguilera. Il gigante boemo fu protagonista di una delle partite più emozionanti della cavalcata in coppa Uefa, quella casalinga contro l’Oviedo, grazie ad una doppietta che permise ai rossoblù di acciuffare in extremis la qualificazione al secondo turno.

I tempi sono cambiati ma per il Genoa è di nuovo il momento di preparare i bagagli e viaggiare per l’Europa. In esclusiva per Pianetagenoa1893.net la “confessione” a cuore aperto di Tomas Skuhravy.

Secondo lei quale potrebbe essere il punto di forza del Genoa che sta nascendo?

«Sicuramente l’attacco. La società ha posto rimedio alla partenza di Diego Milito con l’ingaggio di due ottimi giocatori: Sergio Floccari ed Hernan Crespo. Se questi due centravanti danno ampie garanzie, il vero valore aggiunto è costituito a mio avviso dagli esterni. Elementi del calibro di Palacio, Jankovic, Sculli e, quando si riprenderà, Palladino, non sono in molte squadre a poterli vantare; oltre a fornire un importante contributo sotto il profilo realizzativo, inoltre, tengono in costante apprensione le difese avversarie e forniscono rifornimenti continui alla punta centrale».

Sergio Floccari è uno dei pezzi pregiati del mercato rossoblù ma mettergli troppa fretta potrebbe essere controproducente. I pesanti carichi nelle gambe e la necessità di prendere confidenza con i nuovi schemi, infatti, richiedono un po’ più di tempo…

«Non tutti abbiamo le stesse caratteristiche. Floccari, sotto il profilo della prestanza fisica, assomiglia un po’ a me e, se ricordate, la mia forma aumentava gradatamente con il passare delle partite. L’unico consiglio che posso dargli, anche se sono sicuro che non ne ha bisogno, è quello di lavorare tanto in questa fase per cercare di bruciare le tappe e farsi trovare pronto il prima possibile».

Il modulo di mister Gasperini sembra pensato su misura per lei. Le sarebbe piaciuto essere il terminale offensivo di questa squadra?

«Nella mia carriera ho sempre giocato in moduli che prevedevano due o una punta. Il tridente, invece, lo attuavamo solo in momenti di estrema necessità, ovvero quando c’era un risultato da recuperare ed i minuti scarseggiavano. Sono convinto, però, che con mister Gasperini le mie qualità sarebbero state esaltate, e non solo perchè con lui l’attaccante centrale segna sempre molto. Credo che la mia mole mi avrebbe dato una grossa mano, così come la presenza al mio fianco di due giocatori pronti a scodellare palloni. E poi il calcio è anche divertimento, e in uno schieramento così offensivo mi sarei trovato a meraviglia».

Claudio Baffico

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