ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – COSIMO SPAGNOLO: «Un diritto di tutte le tifoserie seguire la propria squadra ma i delinquenti vanno arginati»

Il papà  del tifoso genoano ucciso da un milanista quindici anni fa commenta per Pianetagenoa1893.net la decisione del Casms di non vietare la trasferta ai rossoneri.


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La decisione del Casms di permettere ai tifosi del Milan di recarsi al “Ferraris” per assistere al match tra i rossoneri ed il Genoa ha diviso l’opinione pubblica. L’ultima volta, quindici anni fa, nei pressi dello stadio, il tifoso genoano Vincenzo Spagnolo venne ucciso dal milanista Simone Barbaglia, in una delle pagine più nere dello sport italiano. Il tempo non basta a ricucire la ferita anche se le autorità competenti sono convinte non esistessero più i presupposti per mettere in atto misure restrittive.

Pianetagenoa1893.net, a tal proposito, ha intervistato in esclusiva Cosimo Spagnolo, il papà di Vincenzo, per conoscere il suo pensiero a tal riguardo.

E’ favorevole alla decisione del Casms di permettere ai tifosi del Milan di venire al “Ferraris” per assistere al match contro il Genoa?

«Credo che seguire la propria squadra del cuore sia un diritto di tutte le tifoserie ma i delinquenti vanno individuati ed arginati. La stragrande maggioranza delle persone che va allo stadio lo fa solo per passione e non certo per creare disordini o seminare violenza. E sono convinto che tanto le società quanto le tifoserie che gli organi di polizia sappiano chi sono coloro che causano gli incidenti».

A suo parere la tessera del tifoso può essere un mezzo per tenere i violenti lontano dagli stadi?

«A dir la verità non so nei dettagli come funzioni e a chi sia rivolta ma pensare ad una schedatura che accomuni tanto coloro che in passato si sono resi protagonisti di atti violenti che i tifosi pacifici non mi piace. La vera schedatura efficace dovrebbe riguardare solo i delinquenti, da tenere rigorosamente lontano dagli stadi».

Rispetto a quindici anni fa reputa che negli stadi la violenza sia diminuita?

«Non riscontro grosse differenze e, purtroppo, gli episodi che si verificavano tempo fa si ripetono ancora adesso. Le persone che vanno allo stadio con i coltelli ci sono ancora così come chi espone striscioni violenti. I disordini, gli scontri e gli atti vandalici che si sono verificati a margine del derby di Roma sono eloquenti ma non bisogna dimenticare che anche a Genova, in corso De Stefanis, sono successi fatti deprecabili. Non ne faccio una questione di colore: servono segnali forti ed efficaci per riportare la tranquillità dentro e fuori dagli stadi».

Con che spirito seguirà la sfida di domenica pomeriggio?

«Per noi non si tratta certo di una partita come le altre ed un po’ di apprensione c’è, inutile nasconderlo, ma spero con tutto  cuore che possa filare tutto liscio. Ai milanisti, se non sbaglio, è stato concesso l’acquisto di un solo biglietto e mi auguro che, in qualche modo, si scongiuri il rischio che tra i tifosi rossoneri si inserisca anche qualche violento. Ripeto, non ne faccio una questione di colore, quel che dico vale per qualsiasi altra tifoseria e non solo per quella milanista. Io non sarò allo stadio, non me la sento, ed assisterò alla partita dalla tv. Al “Ferraris” non vado più granchè, sono presente solo quando si ricorda mio figlio, ma la passione è rimasta. Domenica ho chiesto anche a mia figlia, che allo stadio va quasi sempre, sia in casa che in trasferta, di rinunciare alla partita. La sera precedente assisterà ad un concerto fuori città e, per fortuna, non riuscirà a tornare in tempo utile per recarsi al “Ferraris”».

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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