ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – ALDO SERENA: «Juventus – Genoa sfugge a qualsiasi pronostico»

Intervista esclusiva di PianetaGenoa1893.net all'ex attaccante della Juventus


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Si avvicina Juventus-Genoa e torna ad infoltirsi il bollettino dell’infermeria. Proprio queste due squadre quest’anno hanno dovuto convivere con una lunga serie di infortuni, che ne hanno pregiudicato i risultati. Vedi i lungodegenti Iaquinta, Trezeguet e Poulsen, passando per Camoranesi e Marchisio, in dubbio fino all’ultimo. Dall’altra parte problema per Palacio, che ha rimediato un risentimento ai flessori durante una partitella, e situazione da valutare per Sculli e Tomovic, oltre che per Suazo. Ma fanno notizia anche le condizioni di Milanetto – dovrebbe giocare con una maschera protettiva al naso -, oltre a Palladino e Jankovic, non ancora al massimo della condizione. Clima rovente a Torino: la vittoria è d’obbligo. Altro test per saggiare le potenzialità del neotecnico Zaccheroni. Per capire meglio l’atmosfera che circonda questo match, PianetaGenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Aldo Serena, attaccante della Vecchia Signora dal 1985 al 1987.

Si preannuncia una partita delicata, soprattutto per la Juventus, che deve assolutamente portare a casa i tre punti. Il Genoa, invece, affronta la partita con più calma e convive con il sogno Europa. Come vede la partita?

«E’ una gara incerta ed è difficile fare un pronostico. Il Genoa, dopo il pareggio senza reti di Napoli e la vittoria con il Chievo, torna su un campo difficile. La Juventus, infatti, è invischiata in una situazione problematica per molti motivi. I bianconeri faticano a trovare la via del gol: credo però che in questa partita cercheranno di ritrovare se stessi. Il Grifone, dal canto suo, fuori casa non è molto lucido, anche perchè non ha le qualità e la compattezza dell’anno scorso».

La Vecchia Signora sta attraversando un momento di grande crisi: non c’è più la linfa delle prime giornate e lo spogliatoio è spaccato. Di cosa ha bisogno questa squadra per uscire da questo periodo negativo?

«Grossi problemi sono stati evidenziati in attacco: quest’anno quello del reparto offensivo è stato un vero e proprio calvario. Si spera nel ritorno di Iaquinta, che grazie a velocità e forza cerca sempre la profondità a differenza degli altri attaccanti. Trezeguet, per esempio, ha bisogno del collettivo; Amauri deve ritrovarsi perchè si è perso: probabilmente questa stagione sottotono gli costerà la mancata convocazione al Mondiale; Melo non è più il giocatore dei tempi d’oro; Camoranesi è l’unico che crea gioco ma è ai box».

I risultati non sono arrivati: si puntava allo scudetto e ci si è ritrovati a dover lottare per un posto in Champions League. E proprio nell’Europa che conta è arrivata un’eliminazione pesantissima. Fatto sta che i risultati non sono arrivati e la dirigenza bianconera ha deciso di esonerare Ferrara. E’ arrivato Zaccheroni: cosa potrà dare in più il nuovo allenatore?

«Esperienza e attenzione di questo tecnico potranno essere molto utili alla Juventus. Inoltre “Zac” sa trarre segnali forti dai giocatori di alto livello. Non sono però d’accordo con la scelta di portare a tre difensori la retroguardia bianconera: è un’impresa assai ardua a metà stagione. A Torino si è quasi sempre giocato a quattro nelle retrovie e i giocatori non hanno mai sostenuto allenamenti per questo tipo di schieramento».

Anche se si attendono ulteriori accertamenti, per Palacio le prime impressioni non sono state buone: risentimento ai flessori. Probabilmente l’argentino salterà il big-match dell’Olimpico. Quanto peserebbe l’eventuale assenza del giocatore per il Genoa?

«Il 3-4-3 di mister Gasperini presuppone una grande richiesta fisica per gli esterni offensivi: si tratta di un lavoro di qualità e quantità, in quanto le ali devono rientrare e ripartire. Giocatori come Palladino, Sculli e Palacio hanno ricoperto questo ruolo. Proprio questo tipo di schieramento ha permesso e permetterà il salto di qualità al Genoa. Sicuramente è una posizione che richiede un grande dispendio energetico».

E’ stato un vero e proprio valzer l’ultimo mercato del Genoa. Sono partiti vari giocatori e ne sono arrivati altri. Cosa ne pensa della campagna acquisti rossoblù?

«Non sono favorevole ai mercati faraonici. Da alcuni anni il Genoa è una realtà importante e la società ha lavorato bene. Il club rossoblù è riuscito a costruire una squadra competitiva senza spendere in modo esagerato: a mio avviso raggiungere l’Europa League sarebbe un buon traguardo. Non ho capito però la vicenda Floccari-Acquafresca. Il centravanti della Lazio è stato pagato molto ed è stato ceduto subito perchè ha faticato ad ambientarsi. L’ex cagliaritano, invece, è arrivato la sera prima della partita col Napoli ed ha giocato immediatamente. C’è stato un grande giro di attaccanti, una situazione strana: Crespo, per esempio, è andato via in quattro e quattr’otto senza riuscire a salutare i compagni».

Biava ha lasciato Genova per trasferirsi alla Lazio, ma è arrivato il tanto agognato difensore centrale: Dainelli. Con l’ex capitano della Fiorentina il reparto nevralgico rossoblù si è trasformato in una vera e propria roccaforte inespugnabile. Che progressi ha compiuto la retroguardia rossoblù?

«L’esperienza di Dainelli sarà di grande aiuto al Genoa. L’ex viola è prestante fisicamente e abile nel gioco aereo in quanto è molto alto: è stato sicuramente un ottimo acquisto. Sono dell’idea che al Grifone occorrano giocatori adatti al gioco di Gasperini: elementi che rispondano alle sue esigenze e abbiano le caratterische che desidera. Dainelli, per l’appunto, corrisponde all’identikit tracciato dal tecnico di Grugliasco».

Andrea Ferrando

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