L’ultima vittoria del Genoa a Firenze del 27 marzo 1977 ha il sapore di un’epopea epica. La racconta in esclusiva a Pianetagenoa1893 il professore Stefano Massa, responsabile scientifico della Fondazione Genoa 1893. Da “signore delle statistiche” rossoblù ci ha fornito anche il tabellino di quella gara vinta per 2-1 dal Grifone. Purtroppo però lo stadio di Firenze, sia quando si chiamava “Comunale” sia adesso come “Artemio Franchi”, è uno stadio maledetto per il Genoa. Ma come tutte le maledizioni è destinato a crollare miseramente. E il professore tenta di esorcizzare con le sue statistiche il tabù viola.
Professore iniziamo andando a ritroso nel tempo. Può spiegare perché si parla di maledizione dello stadio fiorentino?«E’ purtroppo in testa nella triste classifica delle retrocessioni del Genoa: vi è accaduto tre volte. La prima volta fu nel 1970 contro il Mantova: l’impianto toscano era campo neutro a causa della squalifica del “Luigi Ferraris”. I rossoblù furono sconfitti 0-2 dai lombardi e retrocessero dalla B alla C».
E le altre volte?
«Nel 1978 il Genoa pareggiò 0-0 contro la Fiorentina che si salvò per un solo gol nella differenza reti complessiva: i rossoblù scesero in B. L’ultima volta accade nel 1995. Si giocò lo spareggio Padova-Genoa per non retrocedere tra i “cadetti”: finì 6-5 per i veneti dopo i calci di rigore».
Facciamo il percorso inverso rispetto al consueto modo di dire: dalle stalle alle stelle. Cosa ci racconta il suo archivio per l’ultima vittoria del Vecchio Balordo sui viola di 34 anni fa?
«Accadde tutto nella ripresa. Ci fu un botta e risposta tra il 22° e il 23° minuto. Pruzzo tirò una punizione dal limite dell’area di rigore avversaria, su tocco di Ghetti, e insaccò alle spalle di Mattolini. Un minuto dopo Secondini passò incautamente il pallone all’indietro al portiere Girardi: tra i due si infilò Casarsa che si procurò un calcio di rigore. Il giocatore della Fiorentina realizzò il penalty, portando il risultato sull’1-1. Poi al 35° accadde un contrasto aereo nell’area di rigore gigliata tra Tendi e Damiani: il pallone vagante fu raccolto da Arcoleo che segnò la rete della vittoria. Da notare che il celebre giocatore viola Antognoni giocò nella ripresa per onor di firma, a causa di un attacco intestinale. All’epoca era consentita una sola sostituzione: il tecnico Mazzone aveva sostituito nel primo tempo Rossinelli, colpito da stiramento, con Sacchetti».
Ci sono curiosità nelle gare del passato tra Grifoni e viola a Firenze?
«Ne ho una molto particolare. Nel marzo del 1937 accadde che al 15° della ripresa il segnalinee Giannelli di Siena ebbe una diversità di vedute con l’arbitro Caironi di Milano: il risultato era di 1-1. Lo stesso segnalinee abbandonò il suo compito e la partita rischiava di non proseguire. Il direttore di gara chiamò in tribuna il segnalinee Piziolo che scese subito in campo e la partita poté proseguire. Per la cronaca finì 1-2 per il Genoa proprio come nel 1977».
Chissà, aggiungiamo noi, erano altri tempi! Ve lo immaginate, ad esempio, Gava che non recede dalla sua decisione di espellere Kaladze e uno dei suoi assistenti che dissente e abbandona il terreno di gioco?
Marco Liguori
TABELLINO DI FIORENTINA-GENOA 1-2
(Per gentile concessione del professor Stefano Massa)
Firenze 27 marzo 1977
Reti: nel secondo tempo 22° Pruzzo, 23° Casarsa, 35° Arcoleo
Fiorentina: Mattolini, Tendi, Rossinelli (21° pt Sacchetti), Pellegrini, Galdiolo, Zuccheri, Bagnato, Restelli, Casarsa, Antognoni, Crepaldi. Allenatore: Mazzone
Genoa: Girardi, Secondini, Ogliaro, Matteoni, Castronaro, Damiani, Arcoleo, Pruzzo, Ghetti, Basilico (42° st Maggioni). Allenatore: Simoni
Arbitro: Ciulli di Roma
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