ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Simoni, Bagnoli e Cosmi, tre ex tecnici eccellenti raccontano del Genoa

Rossi, Mesto e Kaladze sono i migliori giocatori della formazione guidata da Alberto Malesani


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Simoni, Bagnoli, Cosmi. Tre nomi che fanno scaldare il cuore di un tifoso rossoblù, tre allenatori che non verranno mai dimenticati. Simoni  è entrato nella storia del Genoa: arrivò come giocatore nel ’71 per diventarne nel ’74 il tecnico a più riprese, ritornò nell’ 80, ed infine nell’ 87, sempre per amore dei colori rossoblù. Osvaldo Bagnoli il suo nome riecheggerà ancora molto a lungo nei muri del Tempio, timoniere del Genoa che nel ’91 arrivò quarto, e l’anno successivo lo ha portato a giocarsi una semifinale di Coppa UEFA. Fin ad ora nessuno mai come lui, è nell’ olimpo della gloriosa storia del vecchio balordo. Arriviamo a Serse Cosmi, ultimo in ordine di tempo, dei tre è quello che c’è stato meno, ma è sbocciato un amore fin dal primo giorno. Rappresenta  l’identikit dell’ allenatore “da” Genoa. Matto, passionale, motivatore che ad ogni gol esplode insieme alla Gradinata Nord. Artefice di una splendida promozione in serie A nel 2005, revocata per le note vicende. Abbiamo voluto chiedere a tre allenatori di differenti epoca, le loro su questo Genoa, in una intervista tripla:

Da agosto fino ad oggi, quali sono i punti di forza di questa squadra?

Simoni: Frey è un portiere che ti fa fare un salto di qualità enorme. Sta dando al Genoa una sicurezza ed una affidabilità che tra i pali non aveva da anni. Sebastian l’ho avuto a Milano quando aveva 19 anni e si intravedevano già le sue doti tecniche e umane.

Bagnoli:  Malesani sta dimostrando il suo valore. E’ un allenatore molto preparato che riesce ad adattare i suoi schemi alla squadra, e sta cercando la formula giusta al suo Genoa. Mentre sul campo secondo me il Genoa ha una ottima difesa, guidata da un grande calciatore come Kaladze.

Cosmi: Senza dubbio la società. Viene incolpata spesso di cambiare, di fare continue rivoluzione, ma riesce sempre a garantire un determinato assetto alla squadra, riuscendo  a trovare ogni volta giovani di prospettiva, o rilanciare giocatori che sembravano ormai finiti. Questa è la forza del Genoa.

Riuscite a trovare in questa squadra un punto debole o un difetto?

Simoni: Sicuramente l’attacco. Era partito molto bene, con un Palacio strepitoso, purtroppo sono venuti a mancare i supporti di Caracciolo e Pratto, che fin qui hanno deluso.

Bagnoli: Il Genoa ogni anno cambia tanto, con molti stranieri, che spesso non riescono ad integrarsi subito. Questo fa partire la corsa della squadra in ritardo, e sui bilanci a fine anno pesa uno o tre punti di meno.

Cosmi: L’ attacco a mio parere ha deluso tutti. Partito con grandi speranze,  ma raccolti pochi i frutti, si salava il solito monumentale Palacio. Ma c’è sicuramente tempo di rialzarsi.

Il giocatore chiave o che vi ha impressionato di più del Grifone 2011-12?

Simoni: Io ho una stima elevata nei confronti di Mesto. Mi è sempre piaciuto, giocatore sotto valutato ma con doti di corsa molto buone, un ragazzo che nella sua carriera ha avuto poca pubblicità.

Bagnoli: Il capitano Marco Rossi, ogni partita dimostra il suo valore, corre, lotta, segna, fa le diagonali, parte da difensore centrale ed arriva a far la punta. Un ragazzo unico.

Cosmi: Non ce ne è solo uno, ma dico Kaladze. Giocatore di caratura mondiale, il Milan credo che si mangi un po’ le mani, ha ritrovato la forma migliore ed il leader di questa squadra. Vorrei citare anche Rossi e Palacio: sono straordinari.

Alessandro Casu

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