ESCLUSIVA PIANETAGENOA – GIGI SIMONI: «Inter – Genoa, la mia partita del cuore»

«Inter – Genoa, per me è la partita del cuore». Luigi Simoni, per tutti Gigi, non lo nasconde: nel calcio ha girato tanto, sia da giocatore sia da allenatore, ma le tinte rossoblù e nerazzurre sono quelle a cui è rimasto più legato. L’esperienza genoana, a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, […]


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«Inter – Genoa, per me è la partita del cuore». Luigi Simoni, per tutti Gigi, non lo nasconde: nel calcio ha girato tanto, sia da giocatore sia da allenatore, ma le tinte rossoblù e nerazzurre sono quelle a cui è rimasto più legato.

L’esperienza genoana, a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, le ha regalato tante emozioni da giocatore e la prima gioia da tecnico: la promozione in serie A nella stagione ’75-’76. Il rapporto con la “beneamata” è durato meno, solo due anni, dal ’97 al ’99, ma è stato l’apice della sua carriera da trainer: con l’Inter vinse la Coppa Uefa (battendo la Lazio 3-0 in finale) e raggiunse la Champions League (nel campionato ’97-’98, quello del famoso Juve – Inter dell’arbitro Ceccarini), competizione nella quale sconfisse il Real Madrid per 3-1.

In esclusiva a Pianetagenoa, Gigi Simoni, attuale direttore tecnico del Gubbio, ha parlato della sfida di domenica prossima, la sua partita del cuore.

Luigi Simoni, Inter e Genoa rappresentano per lei due parentesi importantissime della sua carriera. Cosa ricorda di queste due esperienze?

«L’esperienza di Genova è stata lunghissima: ben dodici anni di lavoro, come giocatore, prima, e come allenatore, poi. Chiaro che siano dei colori preponderanti nelle mie simpatie. Con l’Inter ho sicuramente vissuto il mio più bel momento professionale. Spero che queste due squadre facciano sempre risultato: sono due compagini per cui faccio il tifo, per cui devo sperare che domenica pareggino».

Come arrivano nerazzurri e rossoblù alla sfida del “Meazza”?

«Il Genoa sembra aver ritrovato un po’ di carica. L’Inter ha recuperato un po’ di giocatori e le giuste motivazioni. Certo: in casa l’Inter è una macchina e il Genoa potrebbe avere qualche difficoltà».

In più il Genoa patirà parecchie assenze. Dall’altra parte c’è un’Inter costretta a vincere per non perdere terreno dal Milan. La pressione potrebbe giocare un brutto scherzo ai nerazzurri?

«Come sempre sono convinto che nel calcio non ci sia mai una ragione che prevalga su un’altra. Può andare in un modo o in tutt’altro modo. Si dice sempre: “questa squadra ha bisogno di…”, ma non si sa se sia vero o sia il contrario. L’Inter avrà sicuramente una grande determinazione, anche se a volte questo aspetto ti può danneggiare. Alle volte una squadra che pensa “non è un dramma perdere una partita così” può scende in campo più tranquilla e fare meglio, oppure giocare una partita mediocre».

Da maestro di calcio, come giudica il lavoro svolto fin’ora da Davide Ballardini?

«Io sono “simpatizzante” di questo allenatore: mi è sempre piaciuto il suo modo di lavorare, di affrontare le situazioni. Regala poche chiacchiere, è una persona corretta, seria. Mi piace perché ha saputo far bene in piazze difficili».

Quale giocatore del Genoa l’ha impressionata di più?

«Devo essere sincero: partite intere quest’anno ne ho viste poche, dato che ogni domenica sono sempre impegnato col Gubbio. Ho visto qualche spezzone di partita e farei fatica a dare un giudizio. Nel calcio, già quando vedi tutto e conosci tutto le impressioni possono risultare corrette o meno. Ricordo di aver visto giocare Kucka ai Mondiali: mi aveva fatto una bella impressione. Quando giocatori così arrivano in Italia hanno sempre bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi e mostrare le loro migliori qualità».

Fabio Aronica

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