ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Ezio Rossi: «Auguro a Borriello di ripetere col Genoa la straordinaria stagione di qualche anno fa»

L'attuale tecnico del Cuneo è stato il primo ad aver allenato Borriello tra i professionisti durante la stagione 2000/2001 nella Triestina


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Pianetagenoa1893.net ha intervistato Ezio Rossi, attuale tecnico del Cuneo in Lega Pro Prima Divisione, che è stato il primo allenatore tra i professionisti di Marco Borriello. Correva la stagione 2000-2001 e la Triestina, nell’allora Serie C2, si stava giocando la promozione in C1 quando a gennaio arrivò l’attuale bomber del Grifone.

Che ragazzo era Borriello? 

Molto maturo per la sua età, era reduce da un infortunio ma si impegnò molto per recuperare e ne intuii sin da allora le qualità. La prima volta che lo allenai era in pessime condizioni fisiche. Poi, durante l’allenamento andai a correre con lui – io sono solito fare così con i nuovi arrivati – e mi accorsi subito della sua determinazione.

Fin da allora si vedeva che avrebbe sfondato nel calcio che conta?

Era difficile da prevedere: per sfondare ci vogliono qualità, fortuna e fiducia degli allenatori. Con me fu fortunato perché, una volta a posto, lo feci giocare.

Come si inserì in quella squadra fortissima per la C2? Ricordiamo che nelle file alabardate c’erano giocatori del calibro di  Parisi, Gubellini, Provitali, Masolini e Teodorani.

Si inserì bene, Borriello era un ragazzo molto generoso soprattutto sul campo. Aveva grande umiltà: caratteristica fondamentale per un ragazzo così giovane.

Un episodio di quella stagione?

Alla quartultima giornata avevamo la trasferta di Mantova. Era per noi un’ultima spiaggia: se avessimo vinto saremmo andati ai playoff promozione proprio ai danni del Mantova che ci precedeva in classifica. Decisi una piccola rivoluzione nell’undici iniziale: tolsi i “senatori” e diedi fiducia ad alcuni giovani, compreso Borriello. Vincemmo 2-1 e lui fece una grande partita. Da allora facemmo una cavalcata verso la promozione in C1 e lui giocò sempre titolare: nella finale di ritorno dei playoff a Mestre, Marco segnò anche il definitivo gol del 2-0.

E’ rimasto in contatto con lui?

No, però ricordo che lo incontrai qualche anno fa in occasione di una partita di beneficienza tra vecchie glorie di Toro e Juve. Lui non giocava e quando lo vidi gli diedi una “botta” forte sul petto come quando era a Trieste: ricordo che rimase sorpreso. Gli spiegai che per me era sempre il ragazzino che ho allenato.

Ha la possibilità di lasciare un messaggio a Borriello, cosa vuole dirgli?

Gli auguro di ripetere quest’anno la straordinaria stagione che fece qualche anno fa sempre con la maglia del Genoa.

Francesco Patrone

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