A undici giornate dal termine, Pianetagnoa1893.net ha fatto in esclusiva un sunto della stagione del Grifone con il “Generale” Giorgio Garbarini, ex rossoblù Anni ’70.
Che valutazione ci fornisce di queste ventisette giornate di campionato del Genoa? “Direi molto positive, la squadra ha toccato delle vette inimmaginabili a inizio stagione: adesso vive un piccolo momento di difficoltà ma ben compensato dalle soddisfazioni recenti con la Lazio o il Milan. Il Grifone gode anche di una buona salute economica, il piano di rientro di Preziosi sta funzionando senza alterare la qualità della squadra”.
Secondo lei sarà rispettata la proiezione di 56 punti dopo il giro di boa del campionato? “Trovo sempre difficile pronosticare il finale di stagione: credo fermamente che la chiave di volta saranno le prossime tre gare casalinghe con Udinese, Parma e Cagliari. Spero che arrivino almeno sei, sette punti così si eviterebbe un finale di stagione piatto come quello passato”.
Sembra proprio che questa pausa possa solo far bene al Grifone… “Vero, ci si lecca le ferite e si riparte al meglio: la sconfitta col Chievo, molto brutta per com’è nata, ha creato un po’ di malumore nella piazza. Tutto, comunque, resta legato al periodo di risultati, se la pausa interrompe un gran momento di forma allora è deleteria: il Genoa è stato sfortunato col rinvio della gara col Parma, perché ha interrotto un filotto importante di risultati”.
Borriello e Perotti sono i maggiori beneficiari di questo periodo? “Coinvolgerei anche il resto della squadra, nel frattempo ci si ossigena e i piccoli malanni passano: nel secondo periodo in rossoblù Borriello è stato fondamentale per fare punti e la forma migliore l’ha trovata giocando, adesso la situazione di classifica ha consentito a Gasperini di aspettarlo senza urgenze particolari. Perotti è stanco ma è l’unico che tira in porta pur non essendo questo fondamentale la sua migliore virtù”.
La difesa è stata presa di mira di recente: che idea s’è fatto? “Nel suo complesso il reparto sta giocando bene, non è di certo colpa del mister o dei suoi moduli quanto accaduto col Chievo, ad esempio: sono stati fatti errori personali, su tutti da Roncaglia che ha un grande aggressività alternata a dei periodi di rilassamenti mentali che mandano in crisi tutta la squadra. Preferirei vedere Izzo più di frequente”.
Alessandro Legnazzi
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