ESCLUSIVA PG, Cesare Lanza: «Gli uomini derby? Punto sul condottiero Gasp, Pavogol e il gladiatore Rincon»

Il Genoa, un amore nato nei suoi tanti anni trascorsi a Genova tra Il Secolo XIX e Il Lavoro. Cesare Lanza è un innamorato del Grifone: come tutti i tifosi rossoblù nei giorni che precedono la stracittadina della Lanterna è colto da ansia e preoccupazione. Il celebre giornalista e autore televisivo racconta a Pianetagenoa1893.net come […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Genoa, un amore nato nei suoi tanti anni trascorsi a Genova tra Il Secolo XIX e Il Lavoro. Cesare Lanza è un innamorato del Grifone: come tutti i tifosi rossoblù nei giorni che precedono la stracittadina della Lanterna è colto da ansia e preoccupazione. Il celebre giornalista e autore televisivo racconta a Pianetagenoa1893.net come sta vivendo queste giornate di autentica passione prima della partitissima di domenica che vale il primato cittadino. Questa settimana ha una doppia fatica: prima il derby e, a seguire, lunedì la presentazione del suo ultimo volume “Nel nome di Kafka”.

Che cos’è il derby della Lanterna per Cesare Lanza?

La delusione più grande, posso accettare di perdere con tutti, ma se vince la delegazione vado in depressione!

Lei è stato per tanti anni a Genova: ha qualche ricordo riguardo a una stracittadina in particolare?

Il meraviglioso, decisivo e vincente, gol su punizione di Branco. Conservo un poster gigantesco.

Contro la Roma si è visto un Genoa molto tonico e in forma: la vittoria manca dal 15 settembre 2013, stavolta può farcela?

L’ingiusta sconfitta con la Roma che comunque è, di gran lunga dopo il Genoa ovviamente, una squadra a cui sono affezionato, ha un solo aspetto positivo: stimolare nel Grifo l’orgoglio e il desiderio di vincere. 

Quali sono i punti di forza e di debolezza del Grifone?

Il punto di forza è l’agonismo, la capacità, esaltata dai tifosi, di battersi con compattezza: una squadra vera e forte, in casa. Merito di Gasperini, ottimo allenatore. Il punto debole è la remissività nelle partite in trasferta.

Chi potrebbe essere l’uomo derby rossoblù?

Pavoletti. Degno della Nazionale! Comunque uno di quelli più animosi, un gladiatore come Rincon.

Gasperini resterà oppure andrà via e arriverà Juric in panchina?

Spero che Gasper resti, lo stimo molto. Se dovesse andar via, accoglierei con entusiasmo Juric, ch’era un mio idolo come giocatore per il suo temperamento, e ha firmato un miracolo come allenatore del Crotone. La promozione in serie A della squadra calabrese è un’impresa sportivamente uguale a quella del Leicester di Ranieri.

Lunedì a Milano presenterà il suo ultimo libro “Nel nome di Kafka”, trattando il suo ruolo poco conosciuto di assicuratore: ha svolto una “metamorfosi” della figura del celebre scrittore ceco?

Sono rimasto colpito dal fatto che Kafka detestava il suo impiego (che gli dava da vivere) ma lavorò comunque con rigore e dedizione, oltre ad avere uno straordinario senso del dovere. E’ una lezione etica per gli scansafatiche, o bamboccioni, i troppi furbi che in Italia cercano ogni alibi possibile per non lavorare e nascondersi, presenti solo al momento di ritirare lo stipendio.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.