“Quer pasticciaccio brutto” della deroga per Lazio e Salerno Calcio

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso non c’è proprio nulla da fare. La caccia al Grifone prosegue: non appena spunta il più piccolo elemento contro il Genoa, è immediatamente evidenziato. Salvo poi sgonfiarsi con altrettanta velocità: dopo il caso Milanetto, conclusosi con la sua scarcerazione, adesso è la volta di quello del […]


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Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso non c’è proprio nulla da fare. La caccia al Grifone prosegue: non appena spunta il più piccolo elemento contro il Genoa, è immediatamente evidenziato. Salvo poi sgonfiarsi con altrettanta velocità: dopo il caso Milanetto, conclusosi con la sua scarcerazione, adesso è la volta di quello del capo ultrà Massimo Leopizzi. L’intervista al suo avvocato Stefano Sambugaro (cliccare qui per leggere) si commenta da sola.

Voglio invece porre la vostra attenzione a un caso molto grave che riguarda la Figc, che ha più volte tuonato annunciando i castighi più duri verso il mondo rossoblù. Una vicenda che purtroppo sta passando sotto silenzio: è una sorta di «pasticciaccio brutto» per dirla con Carlo Emilio Gadda. Lo spiega con dovizia di particolari Federsupporter, nella persona del suo responsabile dell’area legale l’avvocato Massimo Rossetti. Attraverso uno studio sul suo sito, il sindacato di tutela dei diritti dei tifosi ha riportato che il 22 giugno scorso il Consiglio Federale (ossia il governo della Figc) ha concesso una deroga alla SS Lazio e al Salerno Calcio Srl,  entrambe controllate da Claudio Lotito azionista di maggioranza della SS Lazio Spa, al divieto stabilito dall’articolo 16 bis delle Noif (Norme organizzative federali). Quest’ultimo «vieta partecipazioni o gestioni societarie che determinino in capo al medesimo soggetto controlli, diretti o indiretti, in società appartenenti alla sfera professionistica». «L’inosservanza del suddetto divieto – scrive l’avvocato Rossetti – ove permanga alla scadenza del termine annualmente fissato (per la stagione sportiva 2012-2013, al 30 giugno 2012), per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, comporta la non iscrizione al campionato di competenza delle società oggetto di proprietà o di controllo e la decadenza dai contributi federali».

Dunque la Lazio e il Salerno Calcio non avrebbero potuto ricevere l’iscrizione ai rispettivi tornei, se non fosse intervenuta la deroga “ad personam” della Figc che ha risolto tutto. Ma c’è di più. Il legale di Federsupporter rileva un’altra preoccupante conseguenza di questo provvedimento: «Chi, ora, potrà vietare ad altri soggetti proprietari o controllori di società professionistiche di assumere, senza limiti, la proprietà o il controllo di altre società anche appartenenti alla medesima sfera?». La prossima volta che si presenterà un caso analogo, il proprietario della maggioranza di due club si appellerà alla “deroga Lazio-Salerno Calcio” che ha aperto la breccia (sul modello di quella di Porta Pia) all’interno del divieto imposto dall’articolo 16 bis.

L’avvocato Rossetti conclude con una constatazione amara: «Sembra sempre di più che le uniche norme rigorosamente inderogabili siano quelle che prevedono obblighi, controlli, restrizioni, divieti, sanzioni a carico dei sostenitori sportivi; cioè di quei soggetti che mantengono, direttamente o indirettamente, il settore calcistico e che non appena “sgarrano”, anche se per fatti di lieve entità, sono chiamati a pagarne le conseguenze senza se e senza ma». E si può aggiungere che esistono tifosi e club che pagano più di altri: purtroppo il Genoa è in questa triste casistica. Forse quando finirà questo sistema “due pesi e due misure” forse il mondo del calcio italiano dimostrerà di aver raggiunto maturità, garantendo l’uniformità di applicazione delle proprie regole per tutti.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Ps. Chi volesse approfondire clicchi il link sottostante per leggere tutto lo studio di Federsupporter

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