Presidente, mi lasci precisare

Egregio presidente Preziosi, ho seguito la sua conferenza stampa con toni molto duri verso I giornalisti. Anche il sottoscritto è stato colpito, reo secondo lei di aver scritto un editoriale «allucinante». Da un lato ne sono dispiaciuto: non ho mai usato verso di lei toni cattivi e fuori dalle righe (non è nel mio stile […]


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Egregio presidente Preziosi, ho seguito la sua conferenza stampa con toni molto duri verso I giornalisti. Anche il sottoscritto è stato colpito, reo secondo lei di aver scritto un editoriale «allucinante». Da un lato ne sono dispiaciuto: non ho mai usato verso di lei toni cattivi e fuori dalle righe (non è nel mio stile farlo). Dall’altro ne sono orgoglioso: essere accomunato all’amico e collega Giovanni Porcella di Primocanale nella categoria «allucinante» è una sorta di “battesimo” e di riconoscimento del mio lavoro e del mio giornale Pianetagenoa1893.net a voce del mondo rossoblù. Ne deduco anche con grande piacere che ne è un lettore assiduo: dunque conosce molto bene il mio quotidiano on line, nato da neppure due anni.

E’ vero che ho parlato molto bene quest’estate della sua campagna acquisti: Come non farlo, leggendo i nomi di Toni, Veloso, Rafinha, Ranocchia, Chico, Kaladze, Eduardo. Tutti giocatori di esperienza o del giro delle rispettive nazionali. Ho sempre comunque riportato il suo obiettivo riguardante la «parte sinistra della classifica». Anzi, aggiungerò che sono stato anche previdente, inserendo in un mio editoriale del 21 luglio scorso una “clausola”: «Facendo i debiti scongiuri per i fattori imponderabili della stagione (infortuni et similia) si può dire che sta nascendo una formazione di buon livello tecnico». All’imponderabilità nessuno può porre rimedio e nessuno ne ha colpa: purtroppo è accaduto questo alla squadra. E non mi sembra di averglielo mai addebitato.

Nel mio ultimo commento ho inserito alcune critiche: ma c’è il riscontro oggettivo di una classifica deficitaria con il Genoa a 4 punti dalla zona retrocessione (ma con il derby da recuperare). E lei che è fondatore di una grande azienda sa bene che sono i numeri quelli che contano, nel calcio come nel mondo industriale. La mia critica è stata serena, senza accenti polemici: in Italia grazie alla Costituzione esiste la libertà di espressione. L’ho adoperata, ma senza mancarle di rispetto. Lei avrà sicuramente anche letto questo mia frase: «Però ora non è tempo di scatenare una inutile caccia alle streghe e di criticare: la Patria è in pericolo e urgono rimedi e soluzioni». Adoro chiamare Patria il Genoa perché per tifosi lo è certamente: inoltre volevo esortare tutti a deporre i mugugni e le polemiche. E’ un modo per incitare, non per criticare. Così come lo è questa mia frase: «E’ invece il momento di acquistare di svolgere acquisti mirati e soprattutto cominciare a formare un nuovo gruppo per il futuro». Dunque nessun disfattismo: anzi, l’ho spronata a effettuare i correttivi necessari di mercato e ho riconosciuto che li sta svolgendo. Passo importante del suo intervento: la sua preoccupazione per l’aggressione a suo figlio. E’ un fatto esecrabile che condanno. Dissentire è un diritto: insultare è vergognoso e incivile. Personalmente, ritengo che lei si trovi benissimo a Genova e non credo che a causa di pochi imbecilli possa lasciare questa splendida città e questa tifoseria unica.

Insomma non credo che lei voglia precludermi la possibilità di dare un minimo di giudizio: critiche a casaccio non le leggerà mai sul mio giornale, ma cercherò sempre di dare motivazioni. E a proposito di libertà di espressione le faccio una proposta: potrà intervenire su Pianetagenoa1893.net come e quando vorrà oppure instaurare una sorta di filo diretto con i tifosi. Ne sarei molto lieto: potrebbe essere un’opportunità per comunicare le proprie decisioni e opinioni al popolo genoano.

La saluto cordialmente

Marco Liguori

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