Gervasoni batte Genoa 3-1

Cosa resterà di Roma-Genoa di ieri sera? Purtroppo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, risalterà l’arbitraggio di Gervasoni che oscurerà completamente l’ottima prova degli uomini di Ballardini. Il direttore di gara ha concesso prima un rigore, per essere eufemistici, molto generoso: De Rossi appena ha avvertito il contatto del ginocchio di Bovo […]


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Cosa resterà di Roma-Genoa di ieri sera? Purtroppo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, risalterà l’arbitraggio di Gervasoni che oscurerà completamente l’ottima prova degli uomini di Ballardini. Il direttore di gara ha concesso prima un rigore, per essere eufemistici, molto generoso: De Rossi appena ha avvertito il contatto del ginocchio di Bovo dietro la gamba è stramazzato al suolo. E’ vero che poi è stato concesso il rigore per fallo su Borriello: ma Burdisso, autore del fallo, sarebbe dovuto essere espulso e non ammonito per aver atterrato l’attaccante rossoblù chiara occasione da rete. Gran finale l’episodio chiave Kucka-Totti. Il capitano giallorosso (solo ammonito nella circostanza) provoca e colpisce con uno schiaffetto (come ha rimarcato Radio Nostalgia) il centrocampista rossoblù: ma, ingiustizia delle ingiustizie, quest’ultimo è espulso per aver osato reagire. E a proposito di Totti, non si contano le volte in cui si è tuffato a terra appena è stato toccato da un genoano. Sembra una regola non scritta: all’Olimpico il capitano non si tocca. E così è finita: Gervasoni-Genoa 3-1.

Speriamo soltanto che la società di Villa Rostan si faccia sentire senza fare clamori, ma con decisione nelle sedi istituzionali appropriate com’è nel suo stile. Se arrivassero altri arbitraggi di questo tipo si rischia di mandare in fumo il certosino lavoro di Ballardini e gli investimenti svolti dal presidente Preziosi. La sconfitta immeritata di stasera va purtroppo a sommarsi all’episodio del rigore negato a Marco Rossi e al gol del Milan a San Siro viziato da un fuorigioco netto. Sono punti importantissimi che mancano alla classifica del Grifone: ora è ancora a cinque lunghezze sulle ultime Siena-Pescara-Palermo. Dulcis in fondo al discorso “fischietti”, si vorrebbe  che si capisca finalmente e definitivamente che l’arbitro è parte integrante del gioco: le sue decisioni, come abbiamo visto stasera, possono cambiare le sorti di una gara.

E veniamo alla gara. Il Genoa ha sovrastato nettamente, in particolare nella prima frazione di gioco, la Roma a centrocampo. La squadra di Andreazzoli è stata pressata a dovere dai cinque rossoblù in linea mediana: non a caso la retroguardia giallorossa è stata colpita più volte da Bertolacci e Borriello, con la complicità di Antonelli e Pisano sulle fasce e la collaborazione di Kucka. Stekelemburg ha effettuato parate decisive, come il pallone preso sulla linea di porta. Unico neo dei rossoblù: il gol del raddoppio avversario, con Frey e la difesa rimasti immobili.

Non c’è neppure il tempo di recriminare che venedì arriva il Milan al Tempio. Solo una cosa si chiede: è possibile avere un arbitraggio equo, giusto e democratico?

Marco Liguori

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