Caro Lippi, ma chi gliel'ha fatto fare di tornare? – La lieta novella di Mimmo e Palla

«Ciao a tutti sono Marcello Lippi da stasera il nuovo cuoco della Nazionale». Così recita un simpatico sfottò dei tifosi che sta spopolando su Facebook. Insomma, “l’italpensionati” torna a casa ad opera della fresca e pimpante Slovacchia ed è meglio così: se avessimo incontrato l’Olanda negli ottavi avremmo fatto una peggior figura. Si salvano ovviamente […]


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«Ciao a tutti sono Marcello Lippi da stasera il nuovo cuoco della Nazionale». Così recita un simpatico sfottò dei tifosi che sta spopolando su Facebook. Insomma, “l’italpensionati” torna a casa ad opera della fresca e pimpante Slovacchia ed è meglio così: se avessimo incontrato l’Olanda negli ottavi avremmo fatto una peggior figura. Si salvano ovviamente alcuni degli azzurri, quelli con cui Prandelli ricomincerà raccogliendo i cocci lasciati dal suo predecessore: Criscito, Quagliarella, Di Natale, Pepe, Montolivo e (forse) i non utilizzati Bonucci, Bocchetti. A proposito di predecessori: chi gliel’ha fatto fare a Lippi di accettare un secondo incarico? Avrebbe lasciato da trionfatore, invece sarà ricordato come il ct “double face” grazie all’odierna debacle che ha portato l’Italia per la prima volta all’ultimo posto nella fase iniziale a gironi. Neppure a Monaco ’74, dove avevano segnato nella rete azzurra i carneadi di Haiti, si era scivolati così in basso: almeno in quella occasione gli eroi dell’italica pedata erano stati battuti per 2-1 da una Polonia formato monstre con Lato, Gadocha, Zmuda, Deyna. Stavolta ci hanno sbertucciato un Paraguay coriaceo ma mediocre, una Nuova Zelanda che avrebbe difficoltà a giocare in Lega Pro e una Slovacchia dotata di tanto fiato e aggressività ma con poca tecnica (ad eccezione del fuoriclasse del Napoli Hamsik).

Non comprendo ancora una serie di non-scelte svolte dal ct che, vivaddio, in conferenza stampasi è preso tutte le responsabilità. Cominciamo: perchè schierare Cannavaro (c’entra una nota marca di rasoi e schiume da barba nella sua convocazione in Sudafrica?) e Chiellini, la “coppia del buco” in evidente stato di forma precario? Sul primo gol erano molto in avanti rispetto allo slovacco Vittek e non potevano contrastarlo. Entrambi erano talmente insicuri da trasmettere le loro paure ai due compagni esterni di reparto Criscito e Zambrotta che non provavano a sganciarsi sulla fascia per dare fiato a una manovra asfittica. E poi Gattuso: l’ombra del generoso e implacabile marcatore di quattro anni fa. Centrocampo molle e impreciso: Pepe ha corso con poco costrutto, Montolivo è stato sovrastato dagli avversari. Attacco inceppato: il tridente Iaquinta e Di Natale erano poco serviti dai compagni e non avevano le capacità per inventare un numero improvviso. Poi nella ripresa, sotto di un gol, c’è stato almeno un’inversione di marcia con i cambi: c’è da domandarsi perché Lippi non abbia messo sin dal primo minuto Pirlo, Quagliarella e Maggio. E’ vero che il primo era reduce da un infortunio, ma alla prova del campo ha retto bene: si doveva vincere a tutti i costi e schierare la miglior formazione, invece avevamo il “trio riscossa” in panchina. A proposito: il ct sapeva che la Juventus era alla caccia di un certo Bonucci che sarà il futuro centrale bianconero? L’ha lasciato in panchina assieme al genoano Bocchetti: non sapremo mai se potevano essere migliori di Chiellini-Cannavaro. Complimenti! Ciao Italia, alla prossima…

Venendo al mercato del Genoa, c’è una lieta novella: l’ormai imminente permanenza di Criscito e Palladino. Mimmo sarà integralmente del Grifo, invece sarà rinnovata la comproprietà di “Palladinho” con la Juventus. Gli 8 milioni incassati dal Bari per il riscatto di Bonucci serviranno a Preziosi per svolgare acquisti importanti. Probabilmente serviranno per acquistare Chico: con l’Almeria c’è una differenza di domanda (circa 6 milioni) e offerta (oscilla tra i 4 e 4.5 milioni). La trattativa per Candreva sembra ben avviata, resta il rebus del portiere da risolvere: forse sarebbe da augurarsi un’eliminazione precoce dell’Argentina per far arrivare Romero con pretese “umane” per l’ingaggio. C’è però ancora il rebus Sorrentino da sciogliere. Capitolo Sokratis: tutto sembra fermo con la Lazio, ma mi auguro che il giocatore resti. Toni arriverà la prossima settimana: occorre un “cervello” per il centrocampo. Ma sicuramente il presidente assieme al trust composto da suo figlio Fabrizio e dal ds Capozucca sta già pensando a una mossa a sorpresa.

Marco Liguori

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