Riprendiamo questo articolo dal sito ufficiale del Genoa
Si pensava di essere in la con gli anni, si scopre di portare i pantaloni corti. Non in Italia dove il Grifone manterrà, vita-natural-durante, la primogenitura di club più antico. Il primo a vincere il titolo nazionale, a promuovere i valori dello sport sulla spinta dei gentiluomini che lo fondarono nel 1893. Il 7 settembre è alle porte. Perché mettendo il naso fuori dai confini, respirando il malto che ammorba la nazione calcistica, per antonomasia, madre del football, ecco imbattersi in club come lo Stoke City Fc, avversario di sabato. Nelle sue tradizioni che riconducono al 1863. Se il Genoa celebra il 120° della fondazione, la società britannica ne fa 150. Tondi, tondi. Chapeau.
The Potters, vincitori della Football League Cup nel 1972, nella finale a Wembley con il Chelsea (quasi 98mila spettatori), sono il terzo club più antico al mondo, con una densità di giocatori inglesi rara di questi tempi. Già al 1885 si devono i primi bagliori di professionismo, tre anni dopo lo Stoke fu tra i fondatori della Football League. Agli anni Trenta risalgono le gesta di colui che è considerato, invece, il giocatore più celebre nella sua storia, Stanley Matthews, il primo a indossare la maglia della nazionale. Una leggenda del calcio riempie i sabati al Britannia Stadium. Il tecnico-manager Mark Hughes che, dal sito ufficiale (www.stokecityfc.com), ha parlato della sfida. “Mi aspetto verifiche alle idee che ho in testa. Contro una squadra di buon livello europeo, che predilige giocare palla a terra, mantenere il possesso, aspettare di cogliere l’opportunità giusta quando si distende in avanti”.
