ESCLUSIVA PG, Massimo Delfino (La Stampa Alessandria): «L’obiettivo stagionale dei Grigi è la promozione: a Genova per non sfigurare»

Una sfida storica, dal sapore antico del calcio d’una volta. Domani sera (ore 19:15), Genoa e Alessandria torneranno ad affrontarsi in una sfida ufficiale di Coppa Italia cinquantadue anni dopo l’ultimo precedente: un 4-3 ai rigori deciso da Locatelli il 13 novembre 1963. Per presentare questa partita Pianetagenoa1893.net ha incontrato il collega Massimo Delfino, firma […]


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Una sfida storica, dal sapore antico del calcio d’una volta. Domani sera (ore 19:15), Genoa e Alessandria torneranno ad affrontarsi in una sfida ufficiale di Coppa Italia cinquantadue anni dopo l’ultimo precedente: un 4-3 ai rigori deciso da Locatelli il 13 novembre 1963. Per presentare questa partita Pianetagenoa1893.net ha incontrato il collega Massimo Delfino, firma dell’edizione alessandrina de La Stampa. 

Di base come gioca l’Alessandria, capolista nel Girone A di Lega Pro? «La disposizione consueta è il 4-3-3, un modulo che sta dando i frutti con ventisei punti su trentatré disponibili nella gestione Gregucci: l’ultima sconfitta risale a fine ottobre, un 2-1 maturato al 93’ contro il Cittadella, diretta concorrente per il primo posto».

Quali sono gli elementi più interessanti a disposizione di mister Gregucci? «Faccio due nomi su tutti: Loviso, più si sale di categoria e più rende, purtroppo in Lega Pro patisce la fisicità del campionato e per questo gioca poco. Il secondo è Antimo Iunco, quest’anno sta facendo molto bene, un calciatore che ha recuperato l’ottimale condizione atletica dopo un infortunio di sei mesi: tanti assist e invenzioni, come ad esempio il rigore procurato a Palermo in Coppa Italia».

Può abbozzare una formazione per domani sera? «Il tour de force recente tra Pavia, Giana Erminio, Mantova e Südtirol pone l’allenatore nella condizione di fare delle rotazioni. Il 4-3-3 lo abbiamo schierato così: 12 Vannucchi; 20 Celjak, 19 Sosa, 6 Sirri, 18 Manfrin; 10 Nicco, 21 Loviso, 14 Branca; 17 Marras, 9 Marconi, 7 Iunco. Al centro dell’attacco non c’è Bocalon ma Marconi, un lottatore sulle palle alte che aiuta di più come schermo: Iunco al posto di Fischnaller perché ha più esperienza, Mezavilla s’è fatto male e il terzetto a centrocampo è obbligato».

Con che spirito scenderanno in campo i Grigi? «Innanzitutto non fare una figuraccia poiché al seguito ci saranno più di duemila tifosi. Il turn over che caratterizzerà principalmente la difesa è scelto con un occhio di riguardo verso la prossima gara di campionato: l’Alessandria giocherà a Reggio Emilia contro la Reggiana, squadra quadrata e complicata da affrontare che in caso di vittoria tornerà a meno tre dalla capolista. Ci sono parecchi giocatori che hanno già giocato in Serie B, come Manfrin nel Modena, Nicco l’anno scorso al Perugia, lo stesso Iunco con Torino e, in Serie A, con Chievo Verona».

Com’è analizzato, in loco, l’attuale momento del Genoa? «Ci sono due categorie di differenza, lo ricorda sempre mister Gregucci. Il Genoa non è in crisi di gioco, semmai di nervi, perché ha messo in difficoltà il Bologna per più di un’ora di gioco. A Palermo erano in molti a credere nella qualificazione poiché l’ambiente era in fervore per l’esonero di Iachini e una fronda interna di alcuni giocatori poteva essere decisiva. Questa sensazione non è confermata a ventiquattro ore dalla gara del Ferraris».

Alessandro Legnazzi

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