Andujar: “Complimenti a Perin, è un bravo ragazzo con grandi qualità “

MASCALUCIA (CT) – Sarà un caso o forse cabala da parte del Calcio Catania ma anche per questo campionato, così come in quello passato, il giovedì che precede il match Genoa-Catania nella sala stampa di Torre del Grifo è Mariano Andújar a parlare davanti ai microfoni. Per la cronaca, e gli smemorati, la scorsa stagione […]


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MASCALUCIA (CT) – Sarà un caso o forse cabala da parte del Calcio Catania ma anche per questo campionato, così come in quello passato, il giovedì che precede il match Genoa-Catania nella sala stampa di Torre del Grifo è Mariano Andújar a parlare davanti ai microfoni. Per la cronaca, e gli smemorati, la scorsa stagione il Catania espugnò il “Tempio” grazie alle reti di Bergessio (al 4’) e Barrientos (all’86′). E poi successe quel che successe: via Delneri e ritorno di Ballardini. Quest’anno è tutt’altra storia, con il Grifone che vola alto e l’Elefante che incede lentamente per cercare di togliersi dalle “secche”. Il portierone rossazzurro “rientra” a Catania – togliendo il posto ad Alberto Frison – dopo l’acquisto in compartecipazione, a gennaio, da parte del Napoli di De Laurentiis.

Mariano, come ha vissuto tutto questo?

Con molta tranquillità e serenità. Amici e colleghi sanno come sono andate le cose. Sono sempre stato tranquillo con me stesso; ho lavorato come sempre e ho scelto io di rimanere a Catania perché avevo voglia di riprendermi il posto, con la voglia di giocare e con la voglia di tirare fuori il Catania da questa situazione. Io qui sto bene e sono contento di essere in questa città anche se non si può piacere a tutti: è una regola di vita. Nella mi carriere ho scelto tre volte Catania: non volli andare al Benfica, ritornai dall’Estudiantes e la scelta di quest’anno. Ci tengo a questo gruppo, a questa squadra. La mia famiglia sta benissimo qui a Catania.

Lei è un portiere di grande esperienza anche in campo internazionale. Come valuta il suo collega Mattia Perin?

Mattia lo vedo benissimo come lo vedevo benissimo anche nel Pescara. Quando un giocatore ha certe caratteristiche, certe qualità, si vede e si capisce. Sono contento per lui. Tutte le persone con le quali ho parlato di Perin sono concordi con me: è un bravo ragazzo. Ho parlato anche con lui e mi fa piacere che le cose gli stiano andando bene. Però mi auguro che domenica prossima… le cose almeno per una volta non gli vadano poi tanto bene. Sono contento per lui se riuscirà a fare un grande campionato.

Beppe Sculli ha chiamato a raccolta la tifoseria genoana, chiedendo di bissare dagli spalti la “prestazione” contro l’Udinese. Quanta concentrazione ci vuole per riuscire a stare 45 minuti sotto una gradinata come la Nord?

Per fortuna ho giocato in tanti stadi importanti, disputato partite importanti e non ho visto mai un tifoso fare gol. Sull’aspetto della tifoseria avversaria penso che nessuno di noi possa avere né debba avere paura né altro. I tifosi possono fare quello che vogliono ma non fanno gol, quindi sono per quello tranquillo. Affronteremo il Genoa, non la sua tifoseria.

Nel Genoa gioca un suo connazionale, Ricardo Centurión. Vi conoscete?

No. Non ho rapporti con Centurion. Quando lui ha iniziato a giocare io ero già qui a Catania. Mi spiace ma proprio non lo conosco.

Francesco Lodi in questa stagione lo ha avuto da avversario e da gennaio di nuovo come compagno di squadra. È tornato il Lodi di una volta?

“Ciccio” può essere determinante sempre. Affrontandolo da avversario a settembre… beh, quella non è stata sicuramente una bella partita e non fa testo. Sia noi che il Genoa non stavamo benissimo; è stata una partita così così. Speriamo possa essere determinante per noi, domenica.

Mancheranno Bergessio, Castro e forse Barrientos. Quindi potrebbe essere la volta di Sebastian Leto?

L’ho visto bene. S’è sempre allenato benissimo anche nei mesi nei quali non è stato convocato. Se c’è una cosa che a noi non manca è l’approccio agli allenamenti e la voglia di migliorare. Speriamo che, se scenderà in campo, faccia il meglio per il Catania.

La nazionale. L’obiettivo è andare al Mondiale o andarci ed essere titolare?

Tutt’e due le cose. A Catania voglio far bene non soltanto per la Nazionale; ho nella testa solo la salvezza. Non penso ad altro che salvarci. Il Mondiale è a giugno, c’è tempo. Il primo obiettivo è la salvezza del Catania. Poi se riuscirò a godere l’opportunità del Mondiale… magari da titolare, ben venga; una cosa alla volta.

Alfonso Magno

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