Di appunti, racconti e d’impressioni su Salcedo

Il colombiano ha attratto l'attenzione al Pio-Signorini di Pegli: Juric lo osserva con attenzione senza parlargli troppo, il ritiro a Neustift sarà decisivo per il genovese d'origine colombiana

Eddi Salcedo (da genoacfc.it)

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I colombiani sostengono che chi si sveglia presto riceve l’aiuto di Dio. Se fosse vero, da un punto di vista calcistico, Eddy Salcedo sarebbe caduto dalla branda verso le tre del mattino. Dopo che si è mossa l’Inter molti addetti ai lavori hanno elevato il ragazzo di Sestri a predestinato, probabilmente senza averlo mai visto giocare: facile salire sul carro de “io lo sapevo“. Juric lo aveva confidato anzitempo, Salcedo ha i colpi giusti. Dopo averlo visto allenarsi due volte con i grandi al Pio-Signorini la sensazione del tecnico di Spalato trova conferme.

Salcedo è stato provato laterale mancino di centrocampo da Juric in allenamento. Bravo con la palla al piede, disinvolto nel direzionarla a testa sufficientemente alta per aprire l’orizzonte di gioco. Solo il tempo e il campo dirà se sarà un campione: ma il genovese d’origine colombiana è portatore di una sensazione positiva. Balisticamente centrato, bravo nello stacco di testa, il fiuto della porta c’è anche se la potenza al tiro non è ancora quella ideale. Salcedo deve migliorare la fase difensiva e crescere fisicamente: ha le gambe troppo magre e per il momento va a terra troppo facilmente. I graduali rimedi di Alessandro Pilati non tarderanno.

Juric lo osserva con interesse, senza rivolgergli la parola in pubblico (nello spogliatoio sarà sicuramente diverso). Lo mette alla prova infilandogli il fratino celeste, quello del jolly durante un esercizio sul giro palla: perciò quando un compagno è alle strette, perché pressato, deve necessariamente passare da Salcedo. Un gioco che stimola la squadra ad avere fiducia in un ragazzo con i baffi da adolescente. Dopo il ritiro di Neustift Juric valuterà se tenerlo fisso in prima squadra oppure fargli fare la navetta in Primavera, allo stesso modo di Pietro Pellegri. Due ragazzi genovesi e genoani che si sono svegliati molto presto.

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